Di Egidio Magni
Sabato quattro luglio si sono concluse le riprese del nuovo film della regista indiana Maaria Sayed. Un cortometraggio che ha vinto il Premio Mutti 2019, e per cui ha ricevuto il sostegno di Fondazione Cineteca Bologna, Associazione Amici di Giana, Archivio delle Memorie Migranti (AMM) e Fondazione PianoTerra ONLUS. Il cortometraggio è co-prodotto con la casa di produzione BoxVision.
E’ il produttore Alessandro Alpini, della Draw4Films, che, al termine delle riprese del nuovo cortometraggio della regista Maaria Sayed, “Sono a casa”, vuole ringraziare quanti hanno permesso di effettuare le riprese in Valsassina.Ancora una volta Alessandro ha deciso di portare una sua produzione in Valsassina, un territorio a cui è molto legato personalmente.
Metà lecchese, metà milanese, Alessandro in precedenza aveva ambientato tra Lecco e l’alta Valsassina il suo cortometraggio di laurea della London Film School, “Il vestito buono”, e in seguito aveva portato nel lecchese la co-produzione con la Bulgaria del cortometraggio “Heart of Lead” di Slava Dotycheva, oltre ad aver assistito la Lecco Film Commission su set come quello di “Antonia” di Ferdinando Cito Filomarino.
Anche in questa occasione, in cui Maaria Sayed ha scelto di girare il suo primo cortometraggio in Italia, Alessandro ha introdotto la regista indiana ai paesaggi della Valsassina, in cui i due hanno vissuto negli ultimi 4 anni.
Maaria Sayed, laureata alla London Film School, nel 2016 è stata selezionata tra i 25 registi emergenti per partecipare alla Asian Film Academy di Busan, dove le è stata conferita la Menzione Onorevole. I suoi lavori precedenti, ambientati in India, “Aabida” e “Chudala”, sono stati proiettati in diversi festival internazionali e sono stati quindi acquisiti da piattaforme di streaming online quali Amazon Prime Video e Tata Sky India.
«A quasi una settimana dalla fine delle riprese siamo ancora senza fiato, tante sono state le emozioni che ci hanno investito durante queste riprese. Desideriamo ringraziare di cuore tutte le famiglie e le associazioni che ci hanno supportato durante quella che per noi rimarrà per sempre un’esperienza indimenticabile.
Cominciamo ringraziando i comuni che hanno ospitato le riprese: rigorosamente in ordine alfabetico Ballabio, Introbio, Morterone, Pasturo e Primaluna che hanno anche concesso il patrocinio.
Ringraziamo inoltre la Provincia di Lecco per il patrocinio concessoci e per averci fornito assistenza nelle riprese sulla SP63.
Senza il sostegno di queste comunità non saremmo mai riusciti a portare a termine questo lavoro, a cui abbiamo dedicato gli ultimi mesi.
In secondo luogo desideriamo ringraziare anche le realtà locali, aziende, privati, famiglie che ci hanno seguito e che hanno letteralmente salvato la produzione in più di un’occasione.
Ringraziamo infine la Lecco Film Commission che fin dalle prime fasi del progetto ci è stata vicina e ci ha aiutato nella produzione.
A tutta la Valsassina un sentito grazie di cuore, e l’augurio di poterci rivedere tra qualche mese con un film completo, che possa inorgoglire questo meraviglioso territorio».
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