Alpe Giumello – Monte Muggio – Anello del Monte Muggio e della Muggiasca – Camaggiore

Alpe Giumello: un altro bellissimo alpeggio della Valsassina che si affaccia dai suoi 1500m sul Lago di Como.

Gabriele Ardemagni

Casargo – Da qui parte la strada che porta all’Alpe Giumello una serie di tornanti ci portano in quota fino ai 1531m a strapiombo sul lago da Bellano fino oltre Dervio.

Alpe Giumello – Raggiunta l’alpe ci troviamo un ampio parcheggio, (nei festivi e prefestivi di tutto l’anno e in alta stagione Estate/Inverno è a pagamento € 3,00 tutta la giornata), il panorama è già notevole trovandosi subito a dominare la Valsassina e con la Grigna Settentrionale a dominare il lato Ovest e le grandi cime della Valle a cominciare dal Pizzo dei Tre Signori e il Legnone.

A ridosso del parcheggio, verso valle, si trovano 3 servizi di ristorazione dove poter assaggiare piatti tipici regionali e prodotti a km0 come ad esempio lo yogurt naturale prodotto da Cristiano del Ristoro Genio e magari sorseggiare un buon amaro del Monte Muggio, ma solo dopo aver mangiato abbondanti piatti tradizionali.

Dal lato opposto svetta il Monte Muggio 1800m raggiungibile da più sentieri, lungo il quale si trovano la pista e il relativo impianto di risalita ski-lift fino in cima e tapis roulant più in basso.

Guardando il Monte Muggio possiamo andare in due direzioni, a destra dove si incontrano prima alcune case private e poi in fondo ad un grande pascolo un laghetto per abbeverare gli animali e un panorama che si apre su Premana e la Valvarrone con il Monte Legnone e il Legnoncino, al centro il Monte Rotondo e il Pizzo de Tre Signori e in quota il Pian delle Betulle, a destra la Grigna Settentrionale.

Tornando indietro ma tenendo però la destra del Monte Muggio ci sono i segnavia per il Sentiero dei Mirtilli, per l’Anello del Monte Muggio e per salire sul monte stesso.

se dal parcheggio andiamo dal lato opposto possiamo passare attraverso le rinnovate baite e poi dopo due curve panoramiche si passa dall’Alpe Chiaro per poi raggiungere il lato opposto seguendo sempre il comodo sentiero fino ad un punto panoramico davvero spettacolare.

Guardando verso il lago a destra in basso si scorge Camaggiore, altro bellissimo alpeggio e proseguendo da li si può salire sul Monte Muggio oppure proseguire l’anello che ci porterà alla fine al ricongiungimento dal lato opposto fino al parcheggio di partenza.

Piccoli consigli sull’Anello della Muggiasca, ci sono 3 passaggi su roccette dove per aiutarsi sono state installate catene nulla di impegnativo ma ovviamente non alla portata di chiunque, soprattutto sconsigliato a chi lo vorrebbe affrontare con scarpe inadatte.

In Inverno è quasi sempre impraticabile a causa di neve e ghiaccio essendoci parecchi punti del percorso a Nord/Est che non sono raggiunti dal Sole.

Lungo il percorso all’incirca alla metà c’è una deviazione che scende e poi risale alla chiesetta di San Ulderico dell’XI secolo 1394m, vi consiglio la visita ne vale davvero la pena.

In caso di presenza di neve e/o ghiaccio consiglio all’arrivo di informarsi sulle condizioni dei sentieri presso i gestori dei locali.

Una alternativa che ci è piaciuta parecchio per raggiungere il Giumello e godersi una bella passeggiata è quella di partire da Camaggiore “La Perla della Muggiasca”, si percorre la strada fino al parcheggio nel bosco sotto Tedoldo, qui un cartello di divieto indica circa 1,5km per raggiungere l’alpeggio.

Raggiunta Camaggiore godendo appieno della bellezza del luogo troviamo un rifugio, varie case private, una chiesetta e un grande parco giochi attrezzato e aree picnic, proseguiamo e dopo la curva troviamo un bivio dove possiamo iniziare a salire verso l’anello del Monte Muggio affrontando un ripido sentiero nei pascoli oppure proseguire in basso superando la cascina, dove possiamo comprare formaggi prodotti da loro, e prendendo prima la forestale e poi un sentiero nel bosco che ci porterà alla chiesetta di San Ulderico.

Un appunto su quest’ultimo percorso, lo sconsigliamo perché poco tracciato e parecchio impervio con tratti esposti su rocce bagnate.

Salendo dal primo sentiero raggiungiamo la località e da li possiamo sempre decidere se andare a destra o a sinistra dell’anello oppure altra variante salire la cima parallela al Monte Muggio e quindi andare sulla vetta della croce per poi scendere in una delle direzioni a noi più comode.

Consigliamo il giro in senso orario cosi poi da scendere poco prima del punto panoramico appena dopo l’Alpe Chiaro, giunti alla curva si scende per un sentiero non indicato ma tracciato che ci porterà ad attraversare Tedoldo e da li scendere a dove si é lasciata la macchina.

Un mio video girato a Febbraio 2020.

CONCERTO DI CAPODANNO A BARZIO

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Si rinnova la tradizione del concerto di Capodanno al Palazzetto dello Sport

BARZIO – Anche quest’anno il Corpo Musicale S. Cecilia di Barzio delizierà, per l’inizio del nuovo anno, il Concerto di Capodanno in programma sabato 1 gennaio.
Nella locandina è indicato il link per la prenotazione dei posti a sedere, necessaria (così come la mascherina ffp2) per accedere al concerto nel rispetto delle indicazioni per il contenimento dell’emergenza sanitaria.

UMBERTO TIRELLI. Caricature per un teatro della vita

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dal 19-12-2021 al 25-04-2022Modena, Museo Civico | Complesso San Paolo

A 150 anni dalla sua nascita, l’esposizione celebra la figura di uno dei maestri della caricatura del primo Novecento, attraverso 230 opere: disegni, sculture, pitture, maschere e burattini.

Gabriele Ardemagni

In un epoca dove lo stereotipo della bellezza standardizzata a tutti i costi è il leit-motiv delle immagini sui social, questa mostra su un maestro assoluto delle caricature del ‘900 è una manna dal cielo. Ci riporta alla realtà forse ormai dimenticata dove tutti noi siamo in qualche modo, chi più chi meno, personaggi unici dalle caratteristiche ben marcate e molto ben evidenziate dal lavoro sei caricaturisti.

Un affascinante esposizione tra disegni e dipinti, burattini, maschere e sculture che ci permette di riflettere su quanto sia bella e varia l’arte in tutte le se forme.

Dal 19 dicembre 2021 al 25 aprile 2022, il Museo Civico di Modena, nei rinnovati spazi del Complesso San Paolo, organizza una mostra che celebra Umberto Tirelli (Modena, 1871 – Bologna 1954)uno dei maestri della caricatura del primo Novecento, a 150 anni dalla nascita.

Modena – L’esposizione, curata da Stefano Bulgarelli e Cristina Stefani, propone 230 opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini, in grado di approfondire la centralità di una figura che fece della caricatura l’unico e imprescindibile mezzo di espressione, giungendo a imporsi a livello nazionale ed europeo.

Attraverso la sua multiforme produzione, Tirelli è stato in grado di offrire uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull’establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l’inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico.

Intrecciando arti visive e spettacolo, Tirelli ha interpretato il più grande “teatro della vita” nella sua eterogeneità, offrendo una lettura critica del suo tempo e dei suoi protagonisti, delle sfaccettature più nascoste dell’animo umano e delle forme di potere anche nei loro aspetti più deteriori.

Il percorso espositivo, nell’allestimento progettato dalla Facoltà di Architettura di Bologna con il coordinamento di Matteo Agnoletto, in collaborazione con Leo Piraccini e Matteo Giagnorio, prende avvio dallo studio dell’artista con gli arredi disegnati da lui stesso, i libri, le riviste, gli oggetti e gli strumenti che, nel suo essere spazio fisico e mentale, narra il metodo di lavoro e la personalità esuberante di Tirelli.

Il cuore della rassegna è rappresentato dall’originale “Teatro nazionale delle Teste di legno”, alto più di 6 metri, completo di scenografie e burattini, eccezionalmente sopravissuto ed esposto al pubblico a un secolo dalla sua creazione nel 1921.

È questo straordinario manufatto, caso unico di teatro caricaturale animato da burattini di grandi dimensioni raffiguranti i più noti esponenti della politica, del costume e della cultura nazionale del periodo, di cui fanno parte tra gli altri:

il re Vittorio Emanuele III, GabrieleD’Annunzio, Papa Benedetto XV, Giovanni Giolitti, Giosuè Carducci, Giacomo Puccini, Mussolini, Eleonora Duse, fino alle maschere della Commedia dell’arte e quella modenese di Sandrone,a tradurre le finalità che animano l’opera di Umberto Tirelli: diffondere, attraverso la caricatura, la consapevolezza nei confronti di un tempo segnato da inquietudini, populismi e ambizioni che dal fascismo hanno portato alla seconda guerra mondiale, non mancando di stimolare l’osservazione critica del mondo contemporaneo.

Lo spettacolo teatrale condensa la pluralità dei linguaggi utilizzati da Tirelli, nonché l’affinamento di uno sguardo già “globale” sul proprio periodo storico e i suoi protagonisti internazionali, come sarà in occasione della sua ultima produzione scultorea, in parte esposta alla Quadriennale di Roma del 1951, tra i cui soggetti figurano Stalin, Churchill e Roosevelt, ma anche Totò, De Gasperi e Togliatti.

La mostra ha favorito la donazione al Museo Civico di Modena di un nucleo di 130 opere rappresentative dell’attività di Umberto Tirelli provenienti da una collezione privata.

Un gesto generoso che arricchisce il patrimonio del museo modenese dedicato al disegno umoristico e ai burattini. L’acquisizione del fondo Tirelli aggiunge un tassello importante per raccontare il ruolo avuto da Modena nel panorama nazionale nel teatro dei burattini, del disegno satirico grazie alle numerose riviste cittadine, infine dal secondo dopoguerra, attraverso la cosiddetta “scuola modenese” del fumetto e dell’animazione.

I visitatori sono accolti dal video di animazione “Umberto Tirelli. Caricature per un teatro della vita” che li introduce allo stile particolarissimo di questo illustratore, “amaro, spietato e disincantato”, che ha fatto della caricatura il suo principale mezzo di espressione.

Accompagna l’esposizione un catalogo Sagep Editori di Genova, realizzato grazie al sostegno di Assicoop Modena & Ferrara, con contributi di Stefano Bulgarelli, Fabio degli Esposti, Giacomo Pedini, Rinaldo Rinaldi, Cristina Stefani, Giuseppe Virelli. 

Durante il periodo di apertura della rassegna, si terrà una serie d’iniziative collaterali, come spettacoli di burattini, laboratori didattici oltre alla possibilità di assistere in diretta al restauro dei burattini di Emilio Zago, Tina di Lorenzo ed Errico Malatesta, condotto da Gloria Forghieri del Laboratorio Alma Atelier di Carpi.

Un’occasione unica per capire modalità di realizzazione e di intervento su maschere, burattini in cartapesta e abiti frutto di un meticoloso processo creativo. Affiancato dalla moglie Clara, Tirelli disegnò gli abiti fedelmente ispirati a quelli dei personaggi. Sono creazioni sartoriali di alto livello, per le stoffe impiegate così come per gli accessori, bottoni, spille, collane e orecchini per le figure femminili, fino alla foggia delle acconciature.

Media partner Il Resto del Carlino.

Umberto Tirelli. Nota biografica

Dopo la  formazione presso il Liceo San Carlo di Modena, Tirelli si confronta con la realtà del suo tempo di cui offre uno spaccato ironico attraverso l’editoria satirica locale. Figura tra le più originali dell’ambiente artistico-letterario modenese degli anni della Belle Epoque, nel 1896 entra nella redazione del giornale satirico “Il Marchese Colombi”, creato da Alfredo Testoni, per poi fondare quattro anni dopo “Il Duca Borso”, il più importante giornale umoristico in cui trionfano le sue caricature delle più note personalità cittadine, stilisticamente aggiornate sulla base dell’editoria satirica europea in particolare francese.

La partecipazione di Tirelli alla testata si conclude nel 1908, in seguito al suo trasferimento a Bologna. Nel capoluogo emiliano Tirelli entra in contatto con l’ambiente delle riviste satiriche locali attraverso le testate “Il Fittone”, con cui lavora a fianco di Augusto Majani in arte Nasica, “Il Giornale delle Beffe” e “Il Punto”, che fonda nel 1913.

In piena Grande Guerra, con l’amico editore Angelo Fortunato Formiggini pubblica I protagonisti (1917), una cartella contenente le sferzanti caricature dei Reali e i capi di stato coinvolti nel conflitto, in parte esposte a Londra, Chicago e Liverpool.

Mantenendo inalterato il suo pungente sguardo sulla realtà, nei primi anni venti concepisce un’originale forma di teatro di burattini caricaturali di grandi dimensioni aventi come soggetti i maggiori personaggi del jet-set italiano del tempo, dalla politica alla cultura, alla religione, allo spettacolo: si tratta del Teatro Nazionale delle Teste di Legno.

Mantenendo costante lo sguardo sull’attualità del suo tempo, agli anni trenta e quaranta appartengono creazioni di allestimenti scenici, carri allegorici e illustrazioni caricaturali sulle pagine del “Resto del Carlino”.

In queste ultime in particolare, ad imporsi è il panorama dello star system hollywoodiano: da Greta Garbo e Charlie Chaplin, Gary Cooper e Marlene Dietrich, Stanlio e Ollio fino a Buster Keaton e Topolino.

Informazioni

UMBERTO TIRELLI. Caricature per un teatro della vita

Modena, Museo Civico | Complesso San Paolo (via Selmi 63)

19 dicembre 2021 – 25 aprile 2022

Inaugurazione: sabato 18 dicembre, ore 17.00

Orari

dal 19 dicembre al 6 gennaio 2022:

da martedì a venerdì: dalle 15 alle 19

sabato, domenica e festivi: 10-19

lunedì chiuso

dall’8 gennaio al 25 aprile 2022:

venerdì, sabato e domenica: ore 10-19

Biglietti

intero: €6,00; ridotto: € 4,00

Informazioni: Museo Civico di Modena, Palazzo dei Musei, Largo Porta Sant’Agostino 337

museocivico@comune.modena.it

Sito internetwww.museocivicomodena.it

Canali social: FB e IG museocivicomodena

“PER TROPPA VITA CHE HO NEL SANGUE”

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Giunto alla sesta edizione il premio di letteratura dedicato ad Antonia Pozzi.

Si rinnova anche per il 2022 l’appuntamento con il PREMIO INTERNAZIONALE DI LETTERATURA “PER TROPPA VITA CHE HO NEL SANGUE” dedicato alla Poetessa Antonia Pozzi.

Il premio, giunto alla sua sesta edizione e ideato dalla poetessa Caterina Silvia Fiore e patrocinato dal Comune di Pasturo, vanta anche il patrocinio del comune di Roseto degli Abruzzi che, come nelle altre edizioni, donerà il simbolo della città di Roseto, la prestigiosa  ROSA D’ARGENTO all’autore/autrice che si sarà distinto per i contenuti di alto valore culturale e sociale dell’opera presentata al concorso.

A sostenere  in questa edizione il premio sarà anche il M.A.V movimento artistico videopoetico i cui fondatori saranno chiamati a valutare le opere videopoetiche.

Un altro importante riconoscimento sarà la targa ANTONIA POZZI riservata alle sole opere poetiche.

Le sezioni in gara sono le seguenti:  poesia singola edita e inedita – silloge edita e inedita – narrativa breve  edita e inedita – romano inedito – videopoesia.

In questa edizione 2022 la giuria  è composta da ben 12 giurati  il cui  presidente è il poeta saggista  (e anche  uno dei maggiori conoscitori di Antonia Pozzi) e critico letterario professor Silvio Raffo.

Il bando si chiuderà il 15        febbraio 2022 e la cerimonia di premiazione si terrà sabato 18 giugno 2022 presso il cine teatro COLOMBO di Pasturo.

Il bando sarà reperibile sul sito www.concorsiletterari.net e sulla pagina fb  dedicata al premio

Premio internazionale “PER TROPPA VITA” SCADENZA 15 FEBBRAIO 2022 | Facebook

Il presidente Mario Tagliaferri con i due musicanti premiati e alcune immagine della manifestazione

LA BANDA DI BARZIO FESTEGGIA S.CECILIA

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Premiati due musicanti per i 10 e i 20 anni di attività

BARZIO – La Banda di Barzio è tornata a festeggiare Santa Cecilia, patrona dei musicisti. Dopo aver rinunciato all’appuntamento nel 2020 a causa della pandemia, domenica scorsa musicanti e simpatizzanti si sono ritrovati per una giornata in amicizia.

La messa, celebrata in chiesa parrocchiale dal parroco don Lucio Galbiati e da don Gianmaria Manzotti, accompagnata dalle note del Corpo Musicale e dai canti della corale Santa Cecilia hanno aperto i festeggiamenti, che quest’anno si sono svolti sotto una fitta nevicata. E, se il meteo, non ha permesso di svolgere il tradizionale concertino in piazza Garibaldi, non ha comunque impedito la visita al cimitero, per rendere omaggio ai musicanti e ai simpatizzanti venuti a mancare negli anni.

La giornata, quindi, è proseguita con il pranzo al ristorante Esposito. Un appuntamento imperdibile, durante il quale sono stati premiati due componenti del sodalizio: a Matteo Selva è andato un riconoscimento per i suoi dieci anni di attività nelle file della banda, mentre Stefano Canali è andato quello per i vent’anni.

A consegnare i premi il presidente Mario Tagliaferri che ha ringraziato tutti i componenti del sodalizio, il maestro Jose Ratti e tutte le persone che nel corso dell’anno collaborano per la buona riuscita delle attività della banda.

Il presidente Mario Tagliaferri con i due musicanti premiati e alcune immagine della manifestazione

Piani d’Artavaggio

A piedi e con la EMtb ai Piani d’Artavaggio partendo dalla Culmine San Pietro in tutte le stagioni e condizioni meteo raggiungendo il Rifugio Nicola.

Gabriele Ardemagni

Moggio – Da qui parte la funivia, per chi vuole salire comodo o deve andare a sciare, e un sentiero che porta ai Piani d’Artavaggio. Proseguendo sulla strada che porta alla Culmine San Pietro si incontrano dopo l’ultimo tornante alcune casette e uno spiazzo per parcheggiare; da qui una sbarra segna l’inizio della carrabile che sale fino alla meta finale del nostro trekking (o pedalata) il Rifugio Nicola a m1900 circa.

Culmine San Pietro – In questi anni sono salito varie volte in questo posto stupendo, la strada che preferisco è quella che parte dalla Culmine lunga si ma graduale nel salire che dà la possibilità davvero a quasi tutti di potersi fare una bella escursione.

Sono salito tutte e 4 le stagioni ed ogni volta lo spettacolo per gli occhi è garantito, sia che si salga a piedi o in Mtb/EBike, prati verdissimi e fioriti in estate e neve bianchissima in Inverno giocando ad alternare gli stessi nelle stagioni di mezzo.

Raggiunta la piana dove si trovano la maggior parte dei rifugi e l’arrivo della funivia, ricordo che in Inverno sono in funzione gli impianti sciistici, ci si ritrova al cospetto del Monte Sodadura una vera e propria piramide

Da questo punto ci sono moltissime possibilità per proseguire con l’itinerario, scendendo a destra si raggiunge la bergamasca oppure proseguendo dritti dopo la bella chiesetta (e ignorando il tristemente vuoto e massiccio Albergo degli Sciatori) si prosegue verso il rifugio Gherardi,

oppure salendo verso il Sodadura si raggiunge prima il Rifugio Nicola con le sua caratteristica costruzione a doppia piramide e poco oltre il Rifugio Cazzaniga Merlini.

Giunti qui si può salire sul Sodadura in pochissimo tempo, oppure raggiungere i Piani di Bobbio attraverso il sentiero degli Stradini.

Ovviamente consiglio una sosta in uno dei tanti rifugi presenti, il Nicola è quasi sempre aperto e ovviamente la cucina e compagnia sono notevoli.

Questo video girato il 16 Maggio del 2021 ci ha regalato una insolita fredda giornata primaverile con tanto di bufera di neve al Rifugio.

In questo video del 16 Febbraio 2020 siamo saliti per una rara volta in funivia (rara per noi ma un esperienza sempre piacevole, a parte la lunghissima coda…) per poter fare il Sodadura in invernale.

BASKET LECCO – Ottimo inizio di stagione per l’Under 17

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Du successi consecutivi per i giovanissimi cestisti

Ottimo inizio di stagione per l’Under 17 di Basket Lecco che con Coach Ivano Perego in panchina – al secondo anno consecutivo alla guida della squadra – inanella due successi consecutivi con distacchi di oltre trenta punti che portano al comando del campionato regionale Silver la compagine dei sedicenni lecchesi, oggi squadra di punta del Settore Giovanile del team cestistico del capoluogo.

Un esordio vittorioso a Morbegno (43-78) seguito da un successo casalingo al Centro Sportivo Bione contro Carpe Diem Calolziocorte (77-46) hanno dato fiducia in un avvio di stagione che ha significato la ripartenza dell’intero settore giovanile di Basket Lecco composto da oltre 180 ragazzi che comprendono anche il Minibasket.

L’Under 17, composta da un roster di 15 giocatori che seguono un training di tre allenamenti a settimana, una seduta in sala pesi e con il costante apporto di un preparatore atletico, è ripartita ad inizio Settembre sotto la guida di un coach esperto con trascorsi sulla panchina della Serie B locale e con un’ottima conoscenza dell’ambiente e dei dirigenti lecchesi. Ci sono tutte le premesse per una stagione di soddisfazioni secondo le aspettative della dirigenza lecchese impegnata quotidianamente nel continuo miglioramento delle attività.

Nella foto, la formazione Under 17 Basket Lecco:

In piedi da sinistra: Simone Pozzi, Alberto Stucchi, Sergej Puzovic, Giovanni Mataloni, Nicolò Gritti, Gianpaolo Ingenito, Mattia Galavresi, Coach Ivano Perego

Accosciati da sinistra: Andrea Galbiati, Leonardo Corti, Marco Gianola, Airon Padilla, Luca Buizza

Serata del 20 Agosto 2021 – Lucchettino Classic – Piazza Garibaldi Lecco

A CASARGO E’ IL MOMENTO DELLA CAPRA OROBICA

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Tante le iniziative per il trentennale della manifestazione

CASARGO – Sabato e domenica Casargo tornerà ad ospitare la Mostra Regionale della Capra orobica; dopo la pausa dello scorso anno causa Covid 19, andrà in scena una due giorni dedicata all’allevamento caprino con tanti appuntamenti per celebrare al meglio l’edizione numero 30.

Si parte come da tradizione dalla mattinata del sabato con l’arrivo in paese di allevatori e animali, a contorno i laboratori didattici per i bambini e due convegni dedicati al mondo dell’agricoltura montana, prenderanno la parola prima Federica Turri e Flavia Pizzi (istituto di tecnologia agraria, Cnr ) sul tema “Conservazione delle razze locali di interesse zootecnico” e chiusura con Dario Bianchi (Direttore Unione Agricoltori) che parlerà della salvaguardia di razze animali locali minacciate di abbandono.

Sarà attivo sin da sabato a pranzo il punto ristoro a cura della Proloco di Casargo.

A cornice della Mostra per tutta la giornata di domenica fiera con bancarelle con prodotti locali e molto altro, infine novità assoluta il “Fuori di Capra”: un ricco tabellone di iniziative degli esercenti e dei commercianti di Casargo che presentano per  il week end tante proposte come colazioni, aperitivi, menù dedicati e speciali, formaggi e prodotti  a tema Capra.

Ecco il programma nel dettaglio:
SABATO 20 NOVEMBRE 2021

MATTINA • ORE 10.00 ARRIVO ANIMALI;
• DALLE ORE 10 ALLE ORE 12.00 LABORATORI DIDATTICI;
• ORE 11.00 CONVEGNO “Conservazione delle razze locali di interesse zootecnico” a cura di Federica Turri e Flavia Pizzi dell’istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria, Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBBA-CNR);
• ORE 11.30 P.S.R. MISURA 10.1.11 “SALVAGUARDIA DI RAZZE ANIMALI LOCALI MINACCIATE DI ABBANDONO” – possibilità di finanziamento a cura di Dario Bianchi (direttore unione agricoltori).

POMERIGGIO • ORE 13.30 INIZIO LAVORI DELLA GIURIA;
• ORE 17.30 Presentazione libro “CAMPANACCI D’ITALIA – LE ORIGINI E L’ARCO ALPINO” Prof. Giovanni Mocchi e INAUGURAZIONE MOSTRA CAMPANACCI D’ITALIA;
• ORE 18.00 SANTA MESSA;
• ORE 19.30 CENA DEL CAVRER.

 DOMENICA 21 NOVEMBRE 2021

MATTINA
• ORE 09.00 VALUTAZIONE CAPRE E FINALE;
• ORE 11.30 PROCLAMAZIONE CAMPIONI;
• ORE 12.00 PRANZO IN COMPAGNIA; POMERIGGIO
• ORE 13.30 PREMIAZIONI;
• ORE 14.30 CONCERTO MUSICALE CON I COSCRITT DI PREMANA;
• ORE 15.30 CASTAGNATA.

 PER L’INGRESSO DELLA FIERA È OBBLIGATORIO ESSERE MUNITI DI GREEN PASS

Serata del 20 Agosto 2021 – Lucchettino Classic – Piazza Garibaldi Lecco

BAGLIORI GOTICI dal Maestro del 1310 a Bartolomeo Vivarini

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11 Novembre 2021 – 17 Dicembre 2021

Milano, Galleria Salamon.

BAGLIORI GOTICI dal Maestro del 1310 a Bartolomeo Vivarini

Gabriele Ardemagni

MilanoBagliori Gotici è la mostra che mancava da tempo orma a Milano, e si presenta eccezionalmente in una galleria invece che in una pinacoteca; il merito va soprattutto a Matteo Salamon che per 5 settimane dedica tutto lo spazio della sua galleria a un esposizione imperdibile per alcune chicche altrimenti nascoste ai più.

Un suggestivo percorso attraverso due secoli di pittura italiana Quasi due anni di studio e recupero delle opere sono serviti a Matteo Salamon e agli studiosi che lo hanno affiancato per infine annunciare – dall’11 novembre a 17 dicembre 2021 – la mostra Bagliori Gotici Dal Maestro del 1310 a Bartolomeo Vivarini che sarà allestita al piano nobile di palazzo Cicogna a Milano, sede della Galleria Salamon.

La mostra propone un suggestivo percorso attraverso due secoli di pittura italiana, dalla fine del Duecento ai maestri del Tardo Gotico, e presenta 18 dipinti su tavola di eccezionale valore. Per buona parte si parla di “nuove acquisizioni agli studi”, sebbene molte delle opere fossero già conosciute da Federico Zeri (1921 – 1998), che disponeva delle relative immagini nella sua fototeca. In alcuni casi – ad esempio l’incantevole Madonna col Bambino di Agnolo Gaddi, di certo uno dei vertici della mostra –, le tavole sono state riconosciute meritevoli di dichiarazione d’interesse culturale (notificate) da parte del Ministero della Cultura.

Il provvedimento di notifica equivale a dichiarare i dipinti “come degni di far parte delle maggiori collezioni museali italiane”, e attribuisce loro la prerogativa di documenti imprescindibili del nostro patrimonio nazionale.

In buona sostanza: opere che il collezionista avveduto non dovrebbe farsi scappare.

La rassegna espositiva prende avvio da un’importante tavola dell’anonimo noto come ‘Maestro del 1310’, fondatore della scuola pistoiese. Il dipinto, ritenuto da Tartuferi una prova giovanile di questo geniale autore, è databile al 1303-1305, ed è testimone di una persistente tradizione gotica in Italia, alternativa al classicismo di Giotto e segnata da evidenti influenze francesi.

L’estrema rarità delle opere del maestro conservate in raccolte private – si conosceva finora solo una preziosa tavola, già nella villa chiantigiana della pop-star Madonna – attesta la straordinaria rilevanza di questo recupero.

Il Trecento italiano viene sondato attraverso l’analisi di un notevole dittico di Jacopo del Casentino, di un altarolo dell’inconsueto Giovanni Gaddi – fratello maggiore di Agnolo –, un Cristo in pietà fra Santi Margherita e Giovanni dell’anonimo artista senese noto come Maestro del Trittico Richardson, e di due tavole di scuola bolognese, una Madonna addolorata e un San Giovanni Evangelista, di Lippo di Dalmasio, raro Maestro Bolognese del Trecento.

Discorso a parte merita il dossale col Giudizio finale di Niccolò di Tommaso, chiara testimonianza del carattere retrospettivo e quasi ‘neobizantino’ della pittura in Toscana dopo la peste del 1348.

Alla lunga stagione del Gotico Internazionale, a cavallo fra i due secoli, appartengono uno splendido altarolo del fiorentino Cenni di Francesco di Ser Cenni, due delicate Madonne di Lorenzo di Bicci e una incisiva tavola con San Francesco che mostra le stimmate del senese Andrea di Bartolo; e ancora una Madonna col Bambino fra i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista ad opera del pittore portoghese Álvaro Pires de Évora, attivo a lungo in Italia nel primo ‘400 e la cui vicenda personale risulta essere emblematica delle traiettorie culturali tracciate dagli artisti in questa fase.

Allievo di Gentile da Fabriano a Venezia era verosimilmente l’anonimo artista indicato da Zeri come il ‘Maestro dell’Annunciazione Ludlow’, del quale in mostra si presenta una raffinata Madonna in trono col Bambino. Questi in laguna incarna il trait d’union tra gli artisti del Tardogotico e i maestri del primo Rinascimento, a partire da Antonio Vivarini che nella prima attività pare prendere spunto dai suoi modelli.

Il Cristo in pietà di Antonio Vivarini interpreta la cultura umanistica padovana in senso schiettamente lineare, mentre l’analogo soggetto realizzato successivamente da Bartolomeo mostra come pure a Venezia, nella seconda metà del XV secolo, avesse attecchito la concezione prospettica della forma dei maestri fiorentini.

Chiudono la rassegna un’intensa Crocifissione del pesarese – ma di cultura felsinea – Giovanni Antonio Bellinzoni e una deliziosa Madonna col Bambino e quattro santi del fiorentino Ventura di Moro, tavola questa della metà del Quattrocento ma che pare ancora affermare, con ammirevole consapevolezza storica, l’attualità della tradizione del secolo precedente.

Al progetto di mostra si accompagna l’edizione di pregio di un volume dal titolo The early career of Agnolo Gaddi and a new Madonna and Child, curato da Angelo Tartuferi e dedicato proprio al sopracitato dipinto di Agnolo Gaddi: l’opera è una smagliante testimonianza dell’attività precoce dell’artista, marcata da preziosismi nella cromia che rimandano alla sua formazione a Firenze con Giovanni da Milano e Giottino

Una mostra di questo calibro in Italia, e in particolare in una galleria privata, è una splendida anomalia: la cultura dei “primitivi” italiani infatti negli ultimi decenni pare aver trovato espressione soprattutto nei paesi anglosassoni, seguendo nondimeno la tradizione impressa dal gusto dei grandi collezionisti americani della fine del XIX secolo.

Come già in occasione della rassegna Tabula picta dell’autunno 2018, la galleria di Matteo Salamon mostra un rigore estremo nella scelta delle opere, che si segnalano tutte per l’assoluta correttezza delle attribuzioni – indicate del resto dai più grandi specialisti di pittura italiana fra Trecento e Quattrocento –, per l’eccellente stato di conservazione, per l’indiscutibile qualità formale e per l’illustre provenienza da famose raccolte private.

INFO BAGLIORI GOTICI
Galleria Salamon
Milano, Palazzo Cicogna, via San Damiano, 2
Tel. 02 7602 4638 Email: info@salamongallery.com
Orario: dal lunedì al venerdì, 10 – 13 e 14 – 19
Ingresso libero

Il primo decennio della Lecco Film Commission in un volume

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Operativa dal gennaio 2011, la Lecco Film Commission dei valsassinesi Paolo Cagnotto ed Egidio Magni, ha all’attivo la collaborazione con oltre 40 produzioni di cui una dozzina di Bollywood ed altre internazionali.

Lecco – E’ stato presentato giovedì 4 novembre, presso il Palazzo delle Paure di Lecco, il volume sui dieci anni di storia della Lecco Film Commission, a cura della Cna Lario Brianza, presente con la Presidente di Cna di Lecco Giovanna Picarielli, che ha introdotto i lavori che sono consistiti negli interventi augurali del Prevosto di Lecco Don Davide Milani, Presidente dell’Ente dello spettacolo e di Marta Soligo, componente della Lecco Film Commission e docente di sociologia del turismo presso l’Università del Nevada, tramite un video. Fra gli ospiti invitati, hanno espresso il loro saluto i consiglieri regionali del territorio Raffaele Straniero e Mauro Piazza. Anche Fabio Dadati, presidente di Lario Fiere ha ricordato l’impegno della Camera di Commercio a sostenere il cinema come ambito culturale, economico e turistico. Paolo Cagnotto, fondatore della Lecco Film Commission, presente con il suo stretto collaboratore Egidio Magni, ha illustrato le motivazioni della costituzione della film commission stessa ed i contenuti del volume. Ha poi introdotto la visione di alcuni trailer di film prodotti a cavallo del lockdown e che saranno distribuiti nei prossimi mesi in vari circuiti. Presenti alcuni dei filmmaker ai quali è stato fornito un palcoscenico importante, in quanto rappresentano il futuro del cinema del territorio.
Giovanna Picariello ha motivato la scelta di aver sostenuto l’iniziativa, in quanto Cna è l’unica associazione di categoria ad avere una sezione dedicata a Cinema ed audiovisivo.

In provincia di Lecco, la Film Commission cominciò ad operare nel gennaio del 2011, accompagnando una troupe del gruppo nel paese fantasma di Consonno. Da allora si sono susseguite assistenze per oltre quaranta produzioni: dal piccolo short di un giorno per un videoclip per il circuito svizzero, alla fiction di otto puntate per Raiuno con oltre sette milioni di spettatori. Fino ad alcune produzioni di registi indipendenti supportate nell’anno del Covid, nei ritagli possibili dei vari lockdown. Il volume stampato da Cna Lario Brianza, in 120 pagine ripercorre la storia dei primi dieci anni di attività della Lecco Film Commission, creata con insistenza da Paolo Cagnotto (che ne è l’autore). Dai primi approcci con le Film Commission durante il Festival di Venezia del 1999, fino alle proposte alle varie amministrazioni locali. Nel 2010 la svolta, con l’affiliazione alla Lombardia Film Commission, fino ai giorni nostri. Nel volume, ricco di fotografie e di una minuziosa raccolta delle schede sinottiche di tutti gli interventi effettuati nel corso degli anni, c’è una parte dedicata alla rassegna stampa, ma anche una ricca serie di testimonianze, introdotte da Don Davide Milani, presidente dell’Ente dello Spettacolo, direttore della rivista ”Il Cinematografo” e Prevosto di Lecco. Alberto Contri (ex presidente di Lombardia F.C., Fabio Dadati, Fulvio Giovannelli,, Stefania Moretti, Mattia Conti, Marta Soligo, Simona Piazza e Mauro Piazza, Camilla Cattaneo (autrice di una tesi di laurea sulle Film Commission). Nel volume sono ricordati anche vari momenti di attività portate avanti dal sodalizio guidato da Paolo Cagnotto con diversi collaboratori, primo fra tutti Egidio Magni nel ruolo di Location Manager. Fra le varie esperienze la collaborazione con una dozzina di film di Bollywood, il primo film cinese in Lombardia e collaborazioni con London Film School e Ucla (Università del cinema di Los Angeles) di Los Angeles. La Rassegna curata con il Comune di Lecco dei registi locali “Cineincittà”, il “cineturismo” in collaborazione con il Fai Giovani di Lecco, una sintesi dei film girati nel territorio e “l’uscita a Las Vegas dei giovani talenti lecchesi” in collaborazione con la Casa della Cultura di Las Vegas. Nonché la partecipazione a varie fiere e festival. Con interventi di Alberto Ricci, Pietro Berra, Aloisio Bonfanti, Alessio Gilardi e Gioia Boscolo.

Un decennio che non accenna a concludersi, ma che già quest’anno è partito con l’assistenza a diverse produzioni di giovani e di un film per il cinema targato Palomar, le cui riprese sul lago e in vari paesi del territorio si sono concluse da poche settimane.

Nella foto la Presidente di Lecco della Cna Brianza e Como, con Paolo Cagnotto