Un’opera originale per ricordare la straordinaria figura di uomo, sacerdote e parroco che per oltre cinquant’anni ha operato in Valsassina
BARZIO – Lunedì 18 aprile alle ore 16 presso la chiesa parrocchiale S. Alessandro in Barzio verrà presentato il volume “Don Alfredo Comi: testimonianze” pubblicato dalla Parrocchia di Barzio per ricordare la straordinaria figura di uomo, sacerdote e parroco che per oltre cinquanta anni ha operato in Valsassina.
All’indomani della scomparsa, avvenuta il 12 aprile 2021, la comunità pastorale Maria Regina dei Monti ha lanciato sul proprio sito internet l’invito a raccogliere le testimonianze sul lungo ministero di don Alfredo Comi (Grezzago, 1925 – Barzio, 2021). Nel giro di pochi mesi sono pervenute ben trentasei testimonianze che hanno suggerito la raccolta in un volume.
Alle testimonianze sono stati premessi il breve profilo biografico che era stato stilato per il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Barzio nel 2019, un’intervista radiofonica dello stesso anno, l’ultima intervista – inedita – che concesse nel febbraio 2020 e la trascrizione dell’omelia funebre tenuta dal Vicario episcopale mons. Maurizio Rolla. Le note introduttive sono state scritte dal parroco di Barzio don Lucio Galbiati e da Federico Oriani che ha curato la pubblicazione.
Il volume è disponibile presso la parrocchia di Barzio.
Per partecipare alla presentazione è obbligatorio l’uso di mascherina che copra naso e bozza.
Nelle foto: la copertina del volume dedicato a Don Alfredo Comi, una foto con il Santo Padre e una ai Piani di Bobbio con l’allora Cardinale Tettamanzi
Nel canale Youtube “Milanesi in Portineria” abbiamo pubblicato una bella intervista a Monsignor Mario Delpini Arcivescovo di Milano con domande non sempre scontate e risposte davvero degne della grande persona che è e del ruolo che rappresenta.
Gabriele Ardemagni
Monsignor Mario Delpini Arcivescovo di Milano Intervista sul canale YouTube Milanesi in Portineria
Milano – 14 Aprile 2022 Protagonista assoluto della diocesi milanese (la più grande del mondo) Monsignor Mario Delpini Arcivescovo di Milano è stato in più occasioni ospite della Valsassina, a Introbio, Pasturo Premana e in tante altri paesi e altrettante chiese.
Questa intervista girata un anno fa è tuttora valida ed attuale, le domande di Paolo Giarrusso sono sempre attuali e portano a conoscere la persona dietro il personaggio e le risposte sono sempre all’altezza e in questo caso specifico danno spunti di riflessione sul periodo che stiamo vivendo.
Buona Pasqua e Buona Visione, ricordatevi di ISCRIVERVI al CANALE e ATTIVARE LA CAMPANELLA!
Sabato 9 Aprile in una ventosa giornata siamo saliti a visitare l’affascinante complesso Benedettino di San Pietro al Monte che si erge a metà strada tra la cittadina sul lago di Annone e il Monte Cornizzolo.
Gabriele Ardemagni
Breve Video sul mio canale
Civate – 9 Aprile 2022 San Pietro al Monte – Il cielo è terso grazie al forte vento che soffia rumoroso increspando le acque dei laghi Briantei, parcheggiamo in paese e da li seguiamo le indicazioni che conducono all’imbocco della mulattiera che porta verso il monte.
Le piante quasi si piegano intorno a noi, il Sole scalda ma l’aria è fresca un connubio perfetto per descrivere un inizio Primavera come ce la ricordiamo da sempre, il percorso inizia in un camminamento all’interno di un orrido del fiume che scendendo a valle nel corso delle epoche ha scavato le rocce.
Valle dell’oro Foto Gabriele Ardemagni 2022Valle dell’Oro Foto Gabriele Ardemagni 2022Salendo a San Pietro al Monte Foto Gabriele Ardemagni 2022
Arriviamo in uno spiazzo dove c’è un altro parcheggio, poco male lasciare l’auto giù ci ha permesso di attraversare quella indicata come Valle dell’Oro che per quanto breve ha regalato belle sensazioni.
Da qui sulla sinistra si imbocca la classica mulattiera che piano piano inizia a salire e già ci mostra la vista sulla montagna dove a mezza via si vede il complesso più in alto in cresta il rifugio SEC (stranamente chiuso quel giorno) e la cima con la croce.
Incrociamo tanta gente, il bel tempo favorisce l’afflusso di pellegrini e non, la mulattiera diventa sentiero che alterna radici a gradoni, richiede fiato e gamba allenata anche se una semplice escursione dopotutto era nato come pellegrinaggio e per ricevere l’indulgenza si sà bisogna fare qualche sacrificio.
Cartello informativo San Pietro al Monte Foto Gabriele Ardemagni 2022San Pietro al Monte Arrivo Foto Gabriele Ardemagni 2022San Pietro al Monte Arrivo Foto Gabriele Ardemagni 2022Oratorio Foto Gabriele Ardemagni 2022San Pietro al Monte Foto Gabriele Ardemagni 2022San Pietro al Monte Foto Gabriele Ardemagni 2022
Ma ecco che dopo circa 40 minuti dal paese raggiungiamo quota 662m, (2,5 km circa /dislivello 400 m), e su una piana si erge il complesso con due ingressi all’are sacra, un oratorio di costruzione più recente e dietro leggermente più in alto la Basilica dedicata ai Santi Pietro e Paolo che ha le sue origini intorno all’VIII° secolo.
Panorama sul Lago di Annone Foto Gabriele Ardemagni 2022
Con nostra fortuna riusciamo ad aggregarci a un gruppetto per fare la visita interna guidata con un bravissimo volontario dell’associazione Amici di San Pietro https://www.amicidisanpietro.it il quale ci racconta la storia delle varie parti della Basilica e del territorio e ci mostra i dettagli dei sontuosi affreschi sia della Basilica che della sua cripta oltre alla parte oggetto di scavi recenti dove è stata trovata una costruzione precedente.
Una mattinata davvero proficua dove abbiamo potuto ammirare un monumento unico in un posto magnifico che si affaccia sul lago di Annone e sul Resegone, vi lascio qualche foto ed un video fatti quel giorno sperando possano essere un incentivo in più per visitare questo luogo bellissimo.
MONFEST 2022 Continua la rassegna dei Festival Fotografici, ci spostiamo sempre nel vicino Piemonte questa volta a Casale Monferrato territorio famoso per i suoi vini che propone la prima edizione di un Festival Fotografico ricco di 11 mostre ispirate dal tema comune: Le Forme del Tempo.
Gabriele Ardemagni
Casale Monferrato – La culturalmente ricca cittadina dell’Alessandrino ci propone la primissima edizione del Festival Fotografico MONFEST, sono andato a vedere di persona nel giorno di presentazione alla stampa e ho trovato una città con delle proposte decisamente valide ed interessanti, le mostre sono sparse per gli edifici più belli della città tra Castello, Teatro, Duomo e Sinagoga.
Una meta da tenere in considerazione per una bella gita fuoriporta nella stagione che maggiormente si presta allo stare in giro, scoprendo posti nuovi e arricchendo vista e mente.
Direttore artistico: Mariateresa Cerretelli
A Casale Monferrato, dal 25 marzo al 12 giugno, prende vita la prima edizione di MONFEST 2022, festival biennale di fotografia diretto da Mariateresa Cerretelli e promosso dal Comune di Casale Monferrato.
Questa splendida città, ai piedi delle dolci colline del Monferrato, accoglie 11 mostre di caratura nazionale che si dipanano attorno al tema che caratterizza il festival “Le forme del tempo. Da Francesco Negri al contemporaneo”. Il tempo, nella sua natura fatta di sedimentazione e restituzione amplificata, è infatti il protagonista silenzioso degli scatti esposti ma allo stesso tempo è “una espressione ispirata da Italo Calvino che definiva le città la forma del tempo. Ma che noi – afferma Mariateresa Cerretelli – estendiamo ai paesaggi, alle realtà dei ritratti e alle creatività espresse dai fotografi che saranno qui esposti”. Nel MonFest grande rilievo hanno anche le sedi che lo rendono un festival diffuso: il Castello, il Teatro, la Cattedrale, la Sinagoga (una delle più belle l’Europa) e Palazzo Gozzani Treville dove ha sede l’Accademia Filarmonica.
MONFEST 2022 FOTO DI GABRIELE ARDEMAGNIMONFEST 2022 FOTO DI GABRIELE ARDEMAGNIMONFEST 2022 FOTO DI GABRIELE ARDEMAGNI
Questa prima edizione prende avvio dalla mostra Omaggio a Francesco Negri, a cura di Luigi Mantovani ed Elisa Costanzo e che si terrà in Castello. Avvocato, Sindaco di Casale Monferrato dal 1881 al 1888, Francesco Negri fu soprattutto un grande fotografo noto per la sua attività instancabile di sperimentatore. Con lui ci si immerge pienamente nel mondo scientifico, tecnologico, artistico, culturale, sociale dalla seconda metà dell’Ottocento fino al primo quarto del Novecento. Le microfotografie, le stereoscopie, le tricromie, così come il teleobiettivo da lui brevettato consentono di guardare il mondo del visibile e dell’invisibile in modo, per l’epoca, incredibile e innovativo.
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MonFest avrà una ricca e straordinaria componente femminile, con tre eccellenti fotografe esposte: Lisetta Carmi, Valentina Vannicola e Silvia Camporesi. Lisetta Carmi sarà protagonista di una mostra molto intensa, Viaggio in Israele e Palestina, a cura di Daria Carmi e Giovanni Battista Martini. Negli spazi senza tempo della splendida Sinagoga di Casale Monferrato, numerosi scatti inediti realizzati in Israele durante i due soggiorni del 1962 e del 1967, in cui Lisetta ha colto la complessa realtà di cui era costituito il nuovo Stato di Israele. Uno Stato dove la convivenza tra le varie componenti del suo popolo, fra immigrati provenienti da paesi lontani con culture e tradizioni diverse, era costantemente messa alla prova.
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Completamente diverso è il lavoro di Valentina Vannicola e della sua Living Layers, a cura di Mariateresa Cerretelli e ospitata in Castello. Tra le principali rappresentanti in Italia della staged photography, la fotografia della “messa in scena”, Valentina ha riletto il territorio del VI Municipio di Roma ricorrendo a dei tableaux vivants in cui la città perde i propri riferimenti naturali di spazio e tempo, assumendo una valenza simbolica, quasi onirica. Silvia Camporesi invece ha realizzato con la sua Domestica un diario umano e personale, un racconto fantastico della quotidianità. A cura di Benedetta Donato, e vincitrice del concorso “Storie di donne” indetto dal Soroptimist, le foto della Camporesi nascono tra le mura domestiche della fotografa nei giorni difficili del lockdown di marzo-aprile 2020. L’esposizione propone una serie di opere in un allestimento che induce in chi guarda le stesse emozioni che l’autrice ha provato nei giorni dell’isolamento. L’Accademia Filarmonica presso Palazzo Gozzani Treville sarà la sede che la ospiterà, assieme alla videoproiezione a cura di Stefano Marchino che omaggia le finaliste del concorso “Storie di donne” e alla collettiva a cura di Ilenio Celoria dal titolo Guardarsi per rinascere. Ritratti e autoritratti al femminile. Protagoniste le studentesse dell’Istituto Leardi e del Liceo Artistico Morbelli che hanno realizzato una serie di autoritratti durante il primo lockdown del 2020.
Sempre a cura di Mariateresa Cerretelli e con la collaborazione della galleria Dadaeast di Roma, la Cattedrale di Sant’Evasio di Casale Monferrato ospiterà Tributo a Leonardo di Maurizio Galimberti, che reinterpreta il Cenacolo vinciano esponendolo nell’atrio della splendida chiesa. La sacralità e l’intensità sublime del Cenacolo vengono restituiti nella loro pienezza secondo il ritmo e lo stile caratteristico dell’autore, il cui lavoro ha richiesto un processo delicatissimo, mettendo in sinergia Polaroid / Fuji Instax e digitale.
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Gabriele Basilico nel Monferrato, a cura di Andrea Elia Zanini presso il Castello di Casale, presenta una selezione delle fotografie realizzate nel 2006: Casale, Alessandria, Ovada, Tortona sono le protagoniste di ritratti, che raccontano piazze, architetture e vicoli delle città del Monferrato. Nel 2009 è la volta del delta del Po, ripercorrendo i luoghi già ritratti a partire dagli anni Cinquanta da Pietro Donzelli. Con identico “linguaggio documentario”, che impone il rispetto “oggettivo” dei luoghi fotografati, lo sguardo di Basilico si spinge fino all’Adriatico, fino a quei paesaggi nei quali terre e acque si alternano e si contrappongono, chiudendo idealmente il viaggio iniziato a Casale.
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L’alessandrino Vittore Fossati proporrà Il Tanaro a Masio, mostra a cura di Giovanna Calvenzi. Corrispondente a due quaderni pubblicati nel 2012 e nel 2018, la mostra coglie la bellezza del paesaggio alessandrino nella semplicità voluta di questi scatti racchiudono l’essenziale: gli alberi, i colori del cielo e dell’acqua e un disegno di rami sempre diversi. Per vedere come è possibile racchiudere l’essenza di un luogo senza sovrastrutture o particolari costruzioni tecniche. Anche questa mostra sarà ospitata in Castello.
Dal Piemonte alla Campania, con Fotografare il Tempo, Pompei e dintorni, immagini di Claudio Sabatino ospitate in Castello. Città sepolta e dimenticata per oltre 1700 anni, metafora del tempo imponderabile e della vulnerabilità umana, il lavoro di Sabatino è sulle stratificazioni della Storia per riflettere sulla relazione mutevole che il paesaggio intrattiene con il passato e il presente. Le rovine, magnifiche testimoni della catastrofe e l’insediamento odierno, testimone della selvaggia espansione edilizia, danno vita a una relazione paradossale che ridefinisce in senso sociale il nostro patrimonio e la sua tutela. Questa mostra, a cura di Renata Ferri, sarà accompagnata da un video proiettato accanto a quello della mostra di Basilico.
Il mondo di Silvio Canini a cura di Elena Ceratti nelle sale del Castello, offre uno spaccato della fervida attività creativa dell’artista romagnolo Silvio Canini. “Silvio è un artista poliedrico, un vero creativo e come i veri creativi è un eterno ragazzo che ti permette con i suoi lavori di sorridere e sognare, sempre”.
Raoul Iacometti, con #homeTOhome, racconta nel Foyer del Teatro Municipale di Casale Monferrato, i ballerini di tutto il mondo ritratti con il cellulare nelle loro case in posizioni plastiche durante il lockdown. A cura di Luciano Bobba, quando nei teatri internazionali regnava ancora il silenzio a causa della pandemia, Raoul ha creato un set a casa sua e nelle case dei grandi protagonisti della danza internazionale e su questo nuovo palcoscenico virtuale ha lanciato il suo progetto #homeTOhome. Sono più di quaranta gli artisti coinvolti, tra i quali ci sono primi ballerini e solisti, tutti impegnati in corpi di ballo di alcuni tra i teatri più importanti dislocati in diversi luoghi nel mondo.
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I soggetti delle fotografie di Ilenio Celoria, Fotomorfosi Infernot sono le piccole architetture ipogee scavate nella pietra che, dal 2014, sono state iscritte nella World Heritage List dell’UNESCO nell’ambito de “I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”. Le immagini in mostra sono state realizzate con una speciale fotocamera che produce immagini sferiche a 360° poi trasformate in rappresentazioni stereografiche. L’esposizione è curata da Simona Ongarelli e si svilupperà negli spazi del Castello.
Infine le foto dei 34 vincitori del concorso Da Casale al Po alle colline del Monferrato saranno esposte in un ampio spazio del Castello a cura di Paola Casulli e con la videoproiezione curata da Stefano Marchino.
Questo effervescente clima creativo accoglierà gli ospiti del Festival che, com’è prassi, nelle tre giornate ufficiali “occuperanno” Casale Monferrato con incontri, talk e letture portfolio già dal primo fine settimana di apertura. Le mostre resteranno godibili fino al 12 giugno.
«Con questo prestigioso progetto – sottolineano il vicesindaco Emanuele Capra e l’assessore Gigliola Fracchia – la Città di Casale Monferrato vuole portare a livello nazionale la grande fotografia. Partendo da Francesco Negri, padre di alcune delle più innovative tecniche fotografiche moderne, si vuole arrivare, attraverso importanti nomi della fotografia mondiale, al coinvolgimento diretto delle nuove generazioni. Un progetto ambizioso, che il territorio del Monferrato Unesco saprà valorizzare al meglio».
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Ufficio stampa Studio ESSECI – Sergio Campagnolo Padova, Italia Tel. 049.663499 (Simone Raddi) simone@studioesseci.net www.studioesseci.net
Ufficio Stampa – Comune di Casale Monferrato Gabriele De Giovanni, ufficiostampa@comune.casale-monferrato.al.it Tel 0142.444.356 – www.comune.casale-monferrato.al.it
Tattoo, piercing e murales le specialità della giovane artista introbiese nel laboratorio di Primaluna
Valsassina – Dai primi di aprile chi vuole farsi fare un tatuaggio o farsi applicare un piercing, può trovare un’artista valsassinese doc. E’ Denise Buzzoni di Introbio, che coraggiosamente è diventata imprenditrice di se stessa, aprendo in via provinciale (vicino al tabaccaio) un laboratorio di tattoo e applicazione piercing. Una grande scommessa sul futuro che vedo però impegnata al massimo la giovane valsassinese. Dopo aver frequentato il liceo artistico a Lecco, Denise ha cercato la sua strada, bravissima nel disegno fin da quando era bambina ha provato ad iscriversi a Brera, ma la sua personalità l’ha poi portata a frequentare corsi di tattoo e ad ottenere attestati professionali. Amiche, amici e parenti hanno fatto un po’ da “cavia” per le prime sperimentazioni e ne sono rimasti soddisfatti. Ma oltre ai tatuaggi e alle applicazioni di piercing che spopolano fra i giovani e fra qualche meno giovane, Denise si cimenta anche con murales. Avendo una buona mano nel disegno ha già effettuato qualche opera, a Crandola, in un negozio di Barzio ed uno che giganteggia nel proprio laboratorio. Uno stile inconfondibile che potrebbe ispirare anche qualche mamma per abbellire le pareti dei propri ragazzi. Sulla sua pagina Facebook oltre alle immagini dell’inaugurazione del laboratorio è possibile vedere alcuni suoi lavori per verificarne il grado di bravura. Proprio sul suo account dice: “Un sogno che finalmente è diventato realtà, è stata dura ma c’è l’ho fatta.
Un ringraziamento speciale alle persone che mi hanno aiutato a realizzare tutto questo, grazie a chi mi ha sempre supportato e spronato nel non arrendermi mai.
Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino in questo giorno speciale e che hanno voluto festeggiare un traguardo tanto importante per me”.
Il murales all’interno del laboratorio e un paio di esempi del lavoro di Denise
Il volto noto della tv che è stato più volte in valle a registrare servizi per la televisione, dopo essere stato “naufrago” sull’Isola dei Famosi nel 2016 e finalista dell’edizione 2020 del Grande Fratello Vip, è in questo periodo protagonista del reality “La Pupa e il Secchione Show 2022” in onda in prima serata tutti i martedì su Italia 1.
Gabriele Ardemagni
Roma – Marzo/Aprile 2022 il programma La Pupa e il Secchione Show 2022 condotto da Barbara d’Urso ha tra i suoi protagonisti assoluti il noto giornalista/archeologo, ovviamente come “secchione” come ci racconta lo stesso nell’intervista rilasciata al canale YouTube Milanesi in Portineria la settimana prima della partenza per Roma dove si trova la sontuosa villa sede del reality e gli studi Mediaset dove vengono trasmesse le puntate settimanali.
In Valsassina ha girato diversi servizi per i suoi programmi televisivi, in primis Storia e Misteri ma anche le due sue rubriche per il telegiornale su viaggi e mostre.
Ha parlato della Cascata della Troggia, di Villa Migliavacca e della chiesetta di San Michele ad Introbio, dell’Alpe Giumello, ma anche della Villa De Vecchi, delle Miniere Turistiche di Cortabbio e Resinelli e prossimamente ci sarà un servizio sul Pian delle Betulle e altri servizi ancora inediti sul territorio valligiano.
Ha inoltre prestato la voce per il documentario La Valsassina di Leonardo realizzato sempre dal sottoscritto (Gabriele Ardemagni) per La Valle dei Formaggi in occasione della Sagra delle Sagre del 2019.
Inizialmente nel programma era affiancato dalla “pupa” Flavia Vento che dopo solo una puntata ha abbandonato il programma cedendo di fatto il posto a Elena Morali
La nuova associazione culturale “La Fucina” ha voluto presentarsi valorizzando gli ex atleti valsassinesi. gli olimpionici Franco Polvara e Paola Pozzoni
BARZIO – Serata dedicata alle glorie olimpiche valsassinesi, per l’esordio della neocostituita associazione culturale “La Fucina” che ha sede nell’Altopiano Valsassinese. Nella sala consiliare del Comune di Barzio sono stati chiamati a raccontare “le loro Olimpiadi” i barziesi Paola Pozzoni e Gianfranco Polvara, unici atleti valsassinesi a partecipare all’Olimpiade, nella disciplina dello sci di fondo. Paola Pozzoni, giovanissima ha partecipato all’edizione di Sarajevo, quando era ancora Jugoslavia, con buoni risultati anche nella staffetta accanto a nomi importanti, protagonista anche ai campionati mondiali e tanti piazzamenti italiani con un titolo. Gianfranco Polvara, cinque le Olimpiadi nella sua carriera, iniziata a Lake Placid, passando per Sarajevo, Calgary, Albertville e conclusasi, come atleta a Lillehammer. Per terminare come preparatore dei materiali a Torino 2006. Anche lui Campione italiano, successi con una trentina di podi e un quarto posto ai mondiali di Falun, battuto per pochi secondi e tanta sfortuna. Due esempi importanti per lo sport lecchese e soprattutto per la Valsassina, patria dello sci di fondo. A condurre la serata un’altra campionessa locale di sci di fondo, Anna Rosa che ha partecipato anche lei ad un Olimpiade nelle giurie. A corollario Giacomo Camozzini, autore del volume sui cento anni dello sci di fondo e attuale Coach della nazionale azzurra di fondo Master con la quale ha portato nella bacheca azzurra diversi titoli con un bel gruppo di sciatori locali, anche valsassinesi.
Tanti ricordi che hanno fatto rivivere al numeroso pubblico presente un passato, non troppo lontano, glorioso per i colori valsassinesi. I due azzurri, ex atleti hanno ricordato i loro primi passi, le persone che li hanno sostenuti e alcuni aneddoti delle loro carriere. La Valsassina è stata tra le prime località a dare ospitalità allo sci nordico, passione a fine Ottocento di ‘milanesi’, capitani d’industria e benestanti. Frenesia poi trasmessa ai tanti giovani di allora, veri e propri “pionieri” e di cui Paola Pozzoni e Gianfranco Polvara sono stati la massima espressione.
Anche per questo la proposta di candidare i due olimpici barziesi alla civica benemerenza, sebbene annunciata a sorpresa, non poteva che riscuotere consensi nel pubblico. Con lo spirito di dare valore alle eccellenze e agli esempi positivi, orgoglio del paese dell’altopiano, ‘La Fucina’ sta producendo il dossier che verrà sottoposto al Consiglio Comunale.
Alcuni momenti della serata con Paola Pozzoni e GIanfranco Polvara e la locandina dell’evento
Ci siamo spinti nel vicino Piemonte nella Biella patria di cachemire e tessuti pregiati, grazie alla purezza delle sue acque, per visitare le mostre di questa nona edizione di Selvatica Festival.
Gabriele Ardemagni
La Primavera è appena iniziata e i Festival artistici e culturali ricominciano a sbocciare nel Bel Paese, l’occasione è ghiotta e permette di visitare i 3 palazzi storici della parte alta della cittadina piemontese chiamata Piazzo. I tre edifici sono Palazzo La Marmora, Palazzo Ferrero e Palazzo Gromo Losa, raccolti in un fazzoletto di strada molto comodo per poter visitare senza affanno le mostre ospitate all’interno.
Biella – Biella, Città Creativa UNESCO, dal 19 marzo al 26 giugno 2022, ospiterà la nona edizione di Selvatica – Arte e Natura in Festival, l’evento che racconta la bellezza della natura attraverso artisti, fotografi, creativi e ricercatori in un insieme di proposte che coniugano mostre di pittura, fotografia, scultura, laboratori e conferenze.
Il Festival si svolgerà nella storica cornice di Biella Piazzo, nei tre complessi di Palazzo Gromo Losa, Palazzo Ferrero e Palazzo La Marmora che costituiscono il “Polo culturale di Biella Piazzo”.
Selvatica, progettato da Palazzo Gromo Losa Srl, ideato da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e E20Progetti, è una delle poche manifestazioni nel panorama italiano che si occupa totalmente di natura e ambiente in tutte le loro declinazioni e vuole stimolare una riflessione collettiva sui temi proposti e sull’importanza di educare le nuove generazioni alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente, temi sempre più importanti nel dibattito pubblico.
Selvatica è un’occasione per conoscere il biellese, un territorio tra Milano e Torino ricco di storia, bellezze naturalistiche, innovazione e proposte culturali.
Palazzo Gromo Losa ospiterà la mostra On Assignment. Una vita selvaggia, che presenta le immagini dei reportage realizzati dal fotografo Stefano Unterthiner nel periodo 2006-2017 su commissione del National Geographic Magazine. Una retrospettiva che vuole invitare il pubblico a scoprire il mondo della fotografia naturalistica provando a raccontare, attraverso la vita e lo sguardo di un grande fotografo, il nostro rapporto con la natura e le altre specie. Inoltre, verrà ospitata un’anteprima dell’ultimo grande progetto di Unterthiner, il racconto di un anno trascorso alle Svalbard, una testimonianza emozionante e appassionata che segue il ritmo delle stagioni e che ha portato alla realizzazione del libro Un mondo diverso (Ylaios, 2021).
L’immagine del cinopiteco ‘Troublemaker’ realizzata nel 2007 lungo la costa di Tangkoko. Il nome, che letteralmente significa ‘combina guai’, gli fu dato da alcuni ricercatori per il carattere curioso e particolarmente dispettoso del giovane maschio.
Stefano Unterthiner
Palazzo Gromo Losa accoglierà inoltre una personale della giovane artista Silvia De Bastiani, originaria di Feltre, che nel 2020 con l’acquerello Dolomiti, Pale di San Martino, dipinto en plein air in quota, ha vinto la seconda edizione del Concorso Nazionale di Pittura Be Natural/Be Wild indetto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in occasione di Selvatica 2020. In mostra una serie di acquerelli ispirati al territorio biellese che rappresentano boschi e cime di montagne che l’artista ha dipinto dal vero nell’autunno 2021.
Silvia De Bastiani,Pala su San Martino da Nord, acquerello su carta, 2021, 60×100 cmSilvia De Bastiani,Bosco, acquerello su carta, 2021, 60×100 cmSilvia De Bastiani
Tra giardino, spazi esterni e salette interne del Gromo Losa invece saranno esposte le sculture dell’artista italiana di padre americano Jessica Carroll, che dagli anni ’80 lavora sul tema delle api e della natura in generale creando installazioni di grande suggestione. Sin dall’infanzia esplora con il padre i grandi parchi statunitensi dove Jessica impara ad osservare e assimilare la natura, e chi la vive, con tutti i sensi all’erta. Curiosa lettrice sviluppa attraverso scenografiche installazioni alcuni degli eventi naturali ancora intrisi di mistero, capaci, però di muovere mandrie, stormi, pesci, sciami per il globo al fine di riprodursi, nutrirsi, morire. Il suo è un linguaggio all’avanguardia, condotto da un’eleganza innata con cui sa raccontare storie originali.
Jessica Carroll, 13 modi di guardare un merlo, marmo nero del BelgioJessica Carroll
Infine, sempre Palazzo Gromo Losa sarà la sede di KRYPTÒS. Inganno e mimetismo nel mondo animale, esposizione scientifica a cura di Emanuele Biggi e Francesco Tomasinelli dove sarà possibile osservare dal vero le straordinarie strategie di mimetismo di diverse specie di animali: rane, piccoli gechi, insetti foglia, mantidi e ragni con livree sorprendenti, presentanti all’interno di grandi terrari arredati che riproducono l’ambiente naturale delle specie ospitate.
Orchid mantis, Hymenopus coronatus, juvenile on orchis. One of the most perfect camouflage in the animal world. IndonesiaA peacock katydid (Pterochroza ocellata) showing its threat display. Los Amigos Biological Station, PeruKryptos
A Palazzo Ferrero, anche per questa edizione, ritorna Glanzlichter, il più grande concorso di fotografia naturalistica della Germania e uno dei più importanti d’Europa, a cui ogni anno partecipano migliaia di fotografi; un viaggio in tutto il mondo attraverso una selezione unica di magnifiche immagini, da paesaggi ad animali in natura.
Marco Gaiotti, Italia, Bagno di Famiglia, Trichechi, Nordostland, Svalbard, NorvegiaStanislao Basileo, Il salto, Sifaka dalla corona dorata, Parco nazionale di Ranomafana, Fianarantsoa, MadagascarGlanzlichter
Ancora a Palazzo Ferrero saranno ospitate le mostre legate a Nuvolosa – il festival del fumetto a Biella, kermesse dedicata al fumetto organizzata dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Città di Biella in collaborazione con l’associazione culturale Creativecomics di Vercelli, per la prima volta in partnership con Selvatica. Il tema del Premio Nuvolosa, concorso artistico nazionale dedicato a giovani tra i 16 e i 35 anni da cui nasce il festival, sarà infatti “La Natura che verrà”.
A Palazzo Ferrero troverà ospitalità anche la collettiva del Fotoclub Biella, con una selezione dei più suggestivi scatti a tema naturalistico dei soci del sodalizio.
Nelle sale di Palazzo Ferrero sarà possibile ammirare anche l’installazione-opera collettiva l’Albero degli Alberi a cura di Aipan, Associazione Italiana per l’Arte Naturalistica. L’installazione – un albero composto da trentadue riquadri, uno per partecipante al progetto, in cui ogni artista ha rappresentato fogliame, fiori e frutti di alberi provenienti da quattro continenti – è stata esposta in prima assoluta alla Serra Espositiva dell’Orto Botanico di Roma nel 2019 e viaggia per portare il suo messaggio di connessione e di sensibilizzazione in altri terreni dove l’attenzione alla Natura e all’Arte sono coltivati.
Selvatica coinvolgerà come sempre anche Palazzo La Marmora, che ospiterà la personale di un esponente di spicco della grafica d’arte mondiale contemporanea, il grande maestro Keisei Kobayashi. Capostipite di una visione onirica dell’arte, il maestro è autore di composizioni di grande suggestione in cui uomo e natura, città e foreste, convivono in armonia ed equilibrio. Ad ogni osservazione i suoi capolavori offrono scoperte continue: edifici, piante, fiori e animali che spuntano da altrettanti elementi architettonici, foglie e bestie. Le opere sono incise su legno, in silografia, la più arcana e complessa delle tecniche incisorie. In mostra una selezione di 10 lavori prodotti dal 1984 al 2021 che ripercorrono l’intera carriera dell’incisore.
SCV ➔ Magazzino Opere Moderne ➔ stanza 5b.Mirko, Mirko Basaldella detto (Udine 1910 – Cambridge, Mass., USA, 1969).1968.Crocifissione, omaggio a Martin Luther King Jr.Inv 23374203-2, Keisei Kobayashi, Transferred Soul – Gunbu 94 · 10BC – 2021, base 1994Keisei Kobayashi
Lo Spazio Cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ospiterà invece le opere dei finalisti del Concorso Nazionale di Pittura Be Natural/Be Wild, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella rivolto a pittori e disegnatori maggiorenni, italiani e stranieri, residenti in Italia, desiderosi di dar voce al mondo naturale che li circonda, e di Nord Ovest Naturae Photo Contest, organizzato da E20Progetti, WWF Oasi e Aree Protette Piemontesi e Associazione Stilelibero. Il concorso, al quale possono partecipare fotografi dilettanti, amatori e professionisti di ogni nazionalità, premia le migliori immagini scattate nei territori di Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta. Un’opportunità, quindi, per conoscere e valorizzare la natura e i variegati ambienti che caratterizzano il Nord Ovest d’Italia. Quest’anno il concorso avrà anche una sezione speciale dedicata all’Oasi Zegna intitolata “Territorio dell’anno – Oasi Zegna”.
60 Premio Galleria Zainon, Silvestro Lodi, Protected Nature91 Giovanna Paola Bartolacci, The wise manConcorso Nazionale di Pittura Be Natural/Be Wild
Selvatica
Arte e Natura in Festival
19 marzo – 26 giugno 2022
Biella Piazzo, Biella
Orari:
Sabato e domenica 10.00-19.00
18 (Pasquetta) e 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno 10.00-19.00
Chiuso 17 aprile (Pasqua)
Biglietteria a Palazzo Gromo Losa
Biglietto unico d’ingresso per le tre sedi espositive.
Il biglietto è valido per un solo ingresso alle sedi espositive e ha validità per tutta la durata dell’apertura delle mostre.
Biglietto ridotto: Over 65, gruppi di almeno 12 persone, studenti universitari con tesserino, Soci FAI, Soci WWF, Amici di Castelli Aperti, Soci Plein Air, Soci Touring Club Italiano, CartaEffe Feltrinelli, AIGO Card e Soci AIGO, biglietto Giardino Botanico di Oropa, biglietto visita guidata alla Conca dei Rododendri (Oasi Zegna)
Biglietto gratuito: Under 25, disabili + 1 accompagnatore, insegnanti se accompagnano una classe, Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta, Voucher Museo Banca di Asti, giornalisti con tesserino, guide turistiche con patentino
Selvatica + mostra KRYPTÒS. Inganno e mimetismo nel mondo animale(Palazzo Gromo Losa)
dal 11-03-2022 al 05-06-2022 Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini
La Passione ci porta ad esplorare l’arte di un secolo traumatizzato da due conflitti mondiali con grandi artisti che hanno anteposto alla tecnica il pensiero, quadri e sculture e non solo esposti in un allestimento colorato che ben risalta le opere.
Gabriele Ardemagni
All’interno del museo milanese, quaranta opere dei maggiori artisti del Novecento italiano, provenienti dalla Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, interpretano la Passione di Cristo e documentano il perdurare del loro interesse per il tema del sacro.
Milano – L’esposizione, curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, dell’Arcidiocesi di Milano, main sponsor Deloitte, media partner IGP Decaux, è il nuovo capitolo nella collaborazione tra il Museo Diocesano di Milano e i Musei Vaticani, iniziata nel 2018 con l’esposizioneGaetano Previati. La Passione e proseguita nel 2020 con Gauguin, Matisse, Chagall. La Passione nell’arte francese dai Musei Vaticani, che ha inaugurato il primo di tre eventi espositivi pensati per il periodo pasquale e radunati attorno al titolo Resurrezioni dello sguardo.
Il progetto documenta la forza innovativa con cui l’arte del XX secolo ha affrontato le tematiche sacre, nel costante confronto tra la tradizione, l’evoluzione della ricerca linguistica e l’espressione di una nuova sensibilità spirituale.
Le opere selezionate comprendono un ampio arco del Novecento italiano, soffermandosi in particolare sul periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, quando gli artisti vivono un periodo di profonda riflessione sulla devastazione causata dagli eventi bellici e tentano di ripartire con grande slancio creativo, cercando di rispondere alle domande sempre più urgenti poste dalla società e dal mondo contemporaneo.
F. Carena, Deposizione. Inv. 23083C. Carrà, Pietà. Inv. 23097
Attraverso la sua multiforme produzione, Tirelli è stato in grado di offrire uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull’establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l’inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico.La mostra presenta 40 opere dei protagonisti di una delle stagioni più fertili dell’arte contemporanea italiana, quali Felice Casorati, Carlo Carrà, Marino Marini, Ottone Rosai, Renato Guttuso, Fausto Pirandello, Pericle Fazzini, Giacomo Manzù, provenienti dalla Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, cui si affiancano nomi meno celebrati, quali Aldo Carpi, Giuseppe Montanari, Antonio Giuseppe Santagata, Felice Carena, Gerardo Dottori ma ugualmente capaci d’interpretare la Passione di Cristo, come segno della sofferenza che ha toccato l’intera umanità e, nello stesso tempo, di considerare la sua Resurrezione come speranza e rinascita a vita nuova.Attraverso la sua multiforme produzione, Tirelli è stato in grado di offrire uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull’establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l’inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico.
Sant’EustorgioMuseo Diocesano MilanoLa Passione
Il risultato è una narrazione corale, che testimonia come l’arte italiana, dagli inizi del Novecento, fino agli anni Settanta del secolo scorso, abbia mantenuto costante l’interesse per il sacro e per la sfida di rinnovare e riattivare il suo senso nel presente. In particolare, i temi legati alla Passione di Cristo hanno costituito un fondamentale terreno di scambio e di approfondimento tra aspetti iconografici, stilistici e narrativi.
Il percorso espositivo prende avvio con un focus su alcuni episodi che precedono la Passione di Cristo, come il Bacio di Giuda nell’interpretazione di Giuseppe Montanari e Felice Casorati o la Flagellazione di Salvatore Fiume.
La sale centrali sono dedicate alla rappresentazione della Crocifissione, declinata nelle molteplici varianti tecniche e interpretative, dalla tela di Gerardo Dottori del 1927, tra le prime opere di Arte Sacra Futurista, al Crocifisso bronzeo di GiacomoManzù del 1937, dal bassorilievo in gesso di Marino Marini del 1939, ai disegni di Renato Guttuso, preparatori per la grande Crocifissione del 1941, alla Via Crucis di Pericle Fazzini del 1957-1958 per la chiesa di Santa Barbara a San Donato Milanese.
SCV➔Magazzino Opere Moderne➔stanza 1b➔scaffale A.Via Crucis: Incontro con la Madre.Inv 23179.Pericle Fazzini; Bozzetto per “Resurrezione”; bronzo; 1969 – 1970; Palazzi Apostolici Vaticani; Collezione di Arte Religiosa ModernaTeatro Nazionale delle Teste di Legno
La mostra prosegue affrontando il tema della Pietà e della Deposizione, attraverso le opere di Carla Carrà, Felice Carena, Francesco Messina, Marino Marini e chiude con un disegno e un bozzetto in bronzo di Pericle Fazzini preparatori alla monumentale Resurrezione dell’Aula Paolo VI, destinata alle udienze pontificie e inaugurata dallo stesso papa Montini nel 1977.
Una sezione è riservata alla figura di Paolo VI e al suo pensiero sull’arte, in particolare a quella contemporanea, e sull’architettura. Qui s’incontra una selezione di bozzetti preparatori per la Via Crucis realizzati tra il 1960 e il 1961 da Guido Strazza per la chiesa di Ponte Lambro, nella periferia sud-est di Milano. Progettata dall’architetto Guido Maffezzoli, questo è uno dei luoghi di culto che rientra nel piano di costruzione 22 chiese per 22 concili, ideato e promosso nel 1961 dall’allora Arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, per rispondere alla crescita del capoluogo lombardo e per celebrare l’apertura del Concilio Vaticano II.
SCV ➔ Magazzino Opere Moderne ➔ stanza 5b.Mirko, Mirko Basaldella detto (Udine 1910 – Cambridge, Mass., USA, 1969).1968.Crocifissione, omaggio a Martin Luther King Jr.Inv 23374
Lo spettacolo teatrale condensa la pluralità dei linguaggi utilizzati da Tirelli, nonché l’affinamento di uno sguardo già “globale” sul proprio periodo storico e i suoi protagonisti internazionali, come sarà in occasione della sua ultima produzione scultorea, in parte esposta alla Quadriennale di Roma del 1951, tra i cui soggetti figurano Stalin, Churchill e Roosevelt, ma anche Totò, De Gasperi e Togliatti.
LA PASSIONE. Arte italiana del Novecento dai Musei Vaticani. Da Manzù a Guttuso, da Casorati a Carrà Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini (p.zza Sant’Eustorgio, 3) 11 marzo – 5 giugno 2022
Orari: martedì- domenica, 10-18 Chiuso lunedì
#MuseoDiocesanoMilano #MuDiMi
Biglietti: intero, € 8,00 Ridotto e gruppi, € 6,00 Scuole e oratori, € 4,00
Giovani competenti nella comunicazione per la valorizzazione di progetti sociali
Un’occasione di formazione laboratoriale di gruppo supportata da un periodo di esperienza sul campo per 12 giovani dai 18 ai 27 anni
Sono aperte le iscrizioni al nuovo bando “Giovani Competenti nella Comunicazione”, ideato da Informagiovani del Comune di Lecco in sinergia con Consorzio Consolida, Impresa Girasole, Living Land, Ambito distrettuale di Lecco, Ambito distrettuale di Bellano, Fondazione Comunitaria del lecchese e Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera. Il progetto si rivolge a 12 giovani tra i 18 e i 27 anni, interessati a intraprendere un percorso esperienziale nella comunicazione digitale e multicanale e di valorizzazione di progetti sociali sul territorio.
L’iniziativa si colloca all’interno del bando regionale “La Lombardia è dei giovani 2021”, finanziato da Regione Lombardia in collaborazione con ANCI Lombardia, nel contesto del progetto “Or.A – Orientamento in azione” promosso dall’Informagiovani del Comune di Lecco, con lo scopo di valorizzare e potenziare le opportunità territoriali sul tema dell’orientamento al lavoro, con la partecipazione attiva dei giovani in collaborazione con la rete dei partner.
Il percorso, che gode dell’ausilio di professionisti locali del settore, si articola in due fasi. La prima prevede un percorso formativo di gruppo, che si realizzerà a Lecco, nel periodo tra aprile e maggio, in fascia pomeridiana o il sabato, e includerà circa 30 ore complessive. Durante la formazione verranno approfondite le tematiche legate ai social (differenze tra i vari social e creazione di contenuti accattivanti per Instagram), alla grafica (creazione di visual per grafiche attuali ed efficaci attraverso l’uso di Canva) e al videomaking (produzione di brevi filmati di valorizzazione delle esperienze progettuali). La seconda fase prevede una vera e propria esperienza sul campo, e interesserà il periodo tra giugno e luglio: il gruppo di ragazzi verrà diviso e assegnato ai diversi progetti in base alla residenza, per un totale di circa 45 ore.
La partecipazione prevede una copertura assicurativa RC e infortuni e l’erogazione di un’indennità economica complessiva pari a 650 euro lordi. Alla fine del percorso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
“Giovani competenti nella comunicazione è un significativo progetto di collaborazione tra Informagiovani del Comune di Lecco e numerosi partner del territorio – sottolinea l’assessore ai Giovani e alla Comunicazione del Comune di Lecco Alessandra Durante – e offre ai nostri giovani un’opportunità di crescita, che dalla formazione teorica conduce a quella pratica, per garantire un’esperienza formativa completa nel campo della comunicazione digitale. L’opportunità di garantire l’avviamento dei giovani talenti al mondo del lavoro, con il prezioso supporto di professionisti del settore, è da sempre avvertita come essenziale per la nostra Amministrazione, che accoglie e stimola progetti come quello in questione con costante interesse”.
Per partecipare è necessario iscriversi tramite l’apposito form online entro mercoledì 30 marzo. La selezione dei partecipanti al corso, a cura degli operatori del progetto Or.A, avverrà nei giorni successivi.
Per maggiori informazioni sui requisiti per presentare la domanda è possibile consultare il bando pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Lecco a questo collegamento.