Lecco, 26 novembre 2019 – È stato sottoscritto oggi l’ “Accordo di collaborazione tra la Camera di Commercio di Como-Lecco e il Comune di Lecco” in materia di cultura e valorizzazione turistica finalizzato a rendere organiche e integrate diverse iniziative a contenuto artistico e culturale per il territorio. La collaborazione tra i due Enti, che risale al 2011 ed è stata rinnovata negli anni aggiornando i contenuti a seconda delle esigenze e dei progetti ritenuti di volta in volta strategici. Tra le attività già realizzate nel corso degli anni si annoverano concerti, mostre, convegni, progetti e anche la Stagione Sinfonica della Città di Lecco con la collaborazione dell’Orchestra Verdi di Milano.
«È volontà della Camera di Commercio di Como-Lecco continuare ad offrire, assieme al capoluogo lecchese, iniziative di valore in ambito culturale e turistico, così come già avvenuto negli anni passati con la Camera di Commercio di Lecco.» commenta Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio «Cultura e progresso sono un binomio imprescindibile: i due elementi si rafforzano vicendevolmente in un rapporto simbiotico e diventano un driver di sviluppo economico e sociale capace di elaborare progetti creativi ed innovativi di grande interesse per tutto il territorio.» Tra le prime attività previste per quest’anno vi è la realizzazione della Stagione Sinfonica 2019/2020 che prevede cinque concerti presso l’Auditorium della Casa dell’Economia. L’inaugurazione è prevista il prossimo 27 novembre con il concerto “Le quattro stagioni” dell’Orchestra laVerdi Barocca. Per ogni informazioni, biglietti e abbonamenti rivolgersi al Servizio Cultura del Comune di Lecco (teatro@comune.lecco.it, 0341.271870).
E’ un piacere per noi invitarvi all’inaugurazione della 9^ edizione della Mostra di Presepi e Diorami, che si terrà sabato 30 novembre alle ore 17.30. L’inaugurazione sarà allietata dai canti del “Coro Alpino Lecchese”, a cui seguirà un piccolo rinfresco offerto dagli organizzatori.
Grazie all’ormai consolidata collaborazione tra l’Associazione Italiana Amici del Presepio e il Sistema Museale Urbano Lecchese, la mostra sarà visitabile dal 1 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020, presso il Palazzo delle Paure. La mostra sarà aperta dalle 09:30 alle 19.00 da martedì e venerdì, mentre aprirà alle ore 10:00 nei giorni di sabato e domenica.
Sono in programma tre aperture straordinarie nei giorni di S.Stefano, Capodanno ed Epifania, con orario 14.00-19:00. Inoltre si terranno a Palazzo delle Paure due conferenze di approfondimento sull’arte presepiale, programmate per il 14 dicembre e il 4 gennaio, alle ore 16:00, ad ingresso libero.
Il numero di dicembre del mensile “Dove”, dedicato al turismo, è in edicola con uno speciale dedicato alla Lombardia, con la magia dell’inverno fra Alpi e Prealpi. Non poteva mancare una panoramica sulle opportunità offerte dalla Valsassina e in un artciolo firmato da Elena Bianco, ci sono ben otto pagine occupate dal nostro territorio. Suggerimenti, luoghi da vedere, da visitare e da frequentare con la famiglia, dove mangaire, dove dormire e comperare… Scelte fatte dalla redazione di Dove. Spicca un box dove anche Immagine Valsassina è citata ampiamente. Un grazie alla redazione per lo spazio dedicato e un grazie al territorio per essere sempre più appetibile.
Vimogno di Primaluna, Barzio ed Introbio in primo piano. Falò, mercatini e soprattutto tanti prodotti della tradizione da gustare.
Uno dei tradizionali appuntamenti con le festività in Valsassina lo si incontra con il weekend dell’Immacolata. Alla tradizione della festa dell’8 dicembre, dedicata alla Madonna si unisce anche la tradizione legata a Sant’Ambrogio, patrono di Milano e i milanesi che frequentano la Valsassina sanno che a Vimogno, frazione di Primaluna, Sant’Ambrogio è festeggiato al pari di S.Anna a cui è dedicata la festa, pur non essendo il patrono. Sant’Ambrogio viene festeggiato iniziando la sera del 6 dicembre con il falò propiziatorio, tradizione che si perde nella memoria dei tempi, e che il Gruppo Amici Vimogno porta avanti offrendo un bicchiere di vin brulè, accompagnato da panettone e pandoro che avvicinano al clima natalizio, oggi come allora il gusto vero dello stare insieme, la ricchezza del passato che si tramanda di generazione in generazione. Ci si raduna attorno a questo immenso falò che col suo bagliore illumina la notte e riscalda dal freddo pungente della sera ed attorno ad esso un brulicare di bimbi corrono e schiamazzano animando la serata mentre i grandi si passano il bicchiere di vin brulè. La mattina del del 7 dicembre, dopo la messa viene distribuito il pane benedetto, il famoso “tochel” come nei tempi passati; negli ultimi anni, nella piazzetta antistante la chiesa, viene allestito un banco vendita con trippa da asporto e torte fatte in casa.
Da Primaluna, il giorno 7 dicembre, si fa un salto a Barzio, dove l’Associazione delle Contrade, dalle ore 18:00, nelle corti del paese ricostruisce le atmosfere di un tempo con degustazione di piatti tipici. Lungo la Via Roma ci saranno anche i mercatini natalizi a partire dalle 14:30. Una manifestazione ghiotta e golosa, che anticipa l’atmosfera del Natale. In ogni vicolo allestito i piatti della tradizione, dalla trippa, alla polenta taragna, dal brasato alle castagne, al panino con la salsiccia… Un appuntamento da non perdere.
Domenica 8 dicembre, invece, a Introbio, la manifestazione denominata “Natale sotto la Torre”, ai piedi della torre medioevale dei Grigioni, si potrà ammirare il muro “ridipinto” da Manuela Sabatini su soggetto di Lino Brazzoduro sopra la fontana e si potranno degustare prodotti tipici, e vedere artigiani all’opera, il mercatino dell’hobbistica per acquistare piccoli oggetti per i regali di Natale e infine la novità di quest’anno: la Casa di Babbo Natale.
Un fine settimana intenso considerando che riapriranno anche gli impianti sciistici ai Piani di Bobbio, dove si potrà cominciare ad avere un primo assaggio della stagione invernale.
(Foto dal post “Turismo in Valsassina” e archivio Antonio PasquiniEdizione n. 29)
Casargo – Il sindaco Antonio Pasquini ha ringraziato gli organizzatori della XXIX edizione della Mostra della Capra Orobica che si è tenuta con successo nonostante il maltempo incessante. E precisamente: la Proloco di Casargo, gli espositori, il Centro Zootecnico della Valsassina, la Comunità Montana, L’associazione regionale degli allevatori della Lombardia, l’Associazione Forza Casargo, il Centro di formazione professionale di Casargo, Regione Lombardia e le insegnanti della scuola primaria di Casargo. Lo ha fatto anche attraverso le telecamere di Rai3 regionale che sono intervenuti per raccogliere opinioni rispetto al rimborso regionale avuto per le inondazioni della primavera scorsa.
La mostra, come al solito ha richiamato numerosi appassionati, sia dal sabato con l’arrivo degli animali, per poi proseguire in sala civica, dove gli alunni della scuola primaria locale, coordinati dal maestro Alessio Benedetti, hanno intrattenuto gli allevatori ed i visitatori con canzoni tradizionali e popolari.
Alla sera il sindaco di Pagnona Martino Colombo, allevatore e musicista, ha intrattenuto con la fisarmonica i presenti mentre degustavano la tradizionale polenta e cibi genuini.
Domenica mattina invece, con il tempo solo a tratti clemente, c’è stata la premiazione del “Re”, il vincitore assoluto della categoria Becchi: il capo allevato da Davide Broglio dell’Azienda Agricola di Gera Lario. Mentre per il titolo di “Regina” è stata scelta una capra nata nel 2017 dell’azienda di Carla Binda di Oliveto Lario.
Il trofeo itinerante a punteggio è andato agli allevatori della Provincia di Lecco.
Nel pomeriggio allevatori e appassionati si sono ritrovati nella sala civica del comune di Casargo per premiare gli allevatori vincitori delle varie categorie. Il presidente del centro zootecnico Antonella Invernizzi ha ricordato l’importanza della manifestazione per promuovere sul territorio l’allevamento della Capra Orobica e ha ricordato lo sforzo quotidiano che compiono gli allevatori.
Sabato 16 e domenica 17 novembre, torna a Casargo il tradizionale appuntamento con la “Mostra Regionale della Capra Orobica”, giunta alla 29^ edizione e inserita nel calendario di iniziative di “Valsassina: la valle dei formaggi”. Si preannunciano due giornate ricche di eventi, tra cui la sfilata e la valutazione dei capi, la graduatoria e la proclamazione dei vincitori scelti dalla giuria. Completano il programma i laboratori per i bambini, la fattoria didattica, il servizio di ristorazione e la tradizionale fiera con prodotti tipici del territorio.
Protagonista indiscussa è la Capra Orobica, una razza molto particolare, come sottolinea Antonella Invernizzi, presidente del Centro Zootecnico della Valsassina e Montagna Lecchese che è fra gli organizzatori della manifestazione: «Si tratta di una razza di capre con un albero genealogico in Italia che è presidio Slow food. Aspetti che fanno cogliere l’importanza di salvaguardare questo animale e che, di anno in anno, invogliano a organizzare una mostra a loro dedicata. Sono tanti gli allevatori, soprattutto hobbisti, che si dedicano all’animale dalle belle corna e dal pelo lungo con molti sacrifici. Grazie a loro c’è la possibilità di salvare una razza in via di estinzione e mantenere i pascoli montani più impervi».
La “Mostra Regionale della Capra Orobica” rappresenta un appuntamento imperdibile, che quest’anno torna con un’edizione ancora più ricca: «Siamo riusciti ad allargare la manifestazione organizzando una serata divulgativa con ospite il professor Michele Corti, che ha spiegato il ruolo sociale della capra – racconta il sindaco di Casargo, Antonio Pasquini -. Inoltre quest’anno abbiamo ricevuto il patrocinio con contributo da parte del Consiglio Regionale della Lombardia. Ora l’unica cosa che manca è una domenica di sole per fare arrivare tanti appassionati e turisti in Alta Valsassina. Negli ultimi anni parecchi giovani si sono avvicinati all’allevamento delle capre e c’è una maggior consapevolezza da parte dei consumatori sull’origine dei prodotti. Ritengo che sia compito delle amministrazioni comunali favorire l’allevamento delle capre e il ripristino dei pascoli come fondamentale presupposto al presidio del territorio».
Il presidente di Euro-Toques, Enrico Derflingher sarà ai fornelli per una serata in programma il 28 novembre a Lecco organizzata dalla parrocchia di San Nicolò. Con lui anche altri chef stellati. Sarà una cena particolare, in programma il 28 novembre, per raccogliere i fondi necessari alla ristrutturazione del “nuovo” oratorio San Luigi. La serata, “Gli chef Euro-Toques cucinano per voi”, è particolare perché, all’interno dell’oratorio, protagonista ai fornelli sarà Enrico Derflingher, chef già stellato e presidente dell’associazione di cuochi Euro-Toques Italia ed Euro-Toques International, l’unica riconosciuta dall’Unione europea.
Don Davide Milani
Insieme a lui ci saranno anche altri soci di Euro Toques: Gianni Tarabini, stella Michelin a La Preséf di Mantello (So); Fabio Silva, chef al Derby Grill, il ristorante dell’Hotel De La Ville a Monza; Filippo Sinisgalli, chef a Il Palato Italiano a Bolzano; Cristian Benvenuto, chef a La Filanda di Macherio (Mb); Marco Valli, chef all’Hotel Piz di St. Moritz e Giorgio Sanchez. Il dolce sarà affidato al maestro pasticcere Gianluca Fusto, mentre in sala daranno il loro contributo i volontari dell’oratorio e gli studenti dell’Istituto alberghiero di Casargo. Insieme a loro, a supervisionare, anche l’head sommelier di Terrazza Gallia a Milano, Paolo Porfidio. A commentare l’iniziativa il prevosto di Lecco, monsignor Davide Milani: «Insieme, con il contributo di tutti, possiamo donare ai nostri ragazzi, alle famiglie e a tutta la città di Lecco una casa dove gustare la bellezza della vita».
Enrico Derflingher, presidente di Euro Toques
«Da sempre Euro-Toques – ha commentato Enrico Derflingher – in tutte le manifestazioni che organizza o a cui partecipa, sente il bisogno di dare un aiuto a chi ne ha più bisogno. Dare il nostro contributo nel fare beneficenza è per noi un piacere, specialmente quando se ne hanno i mezzi. In altre occasioni abbiamo sempre messo in primo piano questo aspetto. Tutto ciò perché la figura del cuoco può essere la leva giusta per azioni solidali di questo genere. Si parte innanzitutto dalla buona volontà di tutti noi, quella di aiutare l’altro». L’evento, benefico per l’oratorio, previsto per le 20.30 del 28 novembre, richiede un’offerta minima di 120 euro.
Per prenotarsi è necessario mandare una mail all’indirizzo segreteria@chiesadilecco.it o telefonare al numero 0341 282403.
Dopo una settimana
sull’isola di Pianosa, la fotografa lecchese di reportage porta la sua
testimonianza nello spazio ex industriale di Rancio
MANI LIBERE | L’isola del riscatto: la pena come valore rieducativo
Mostra fotografica di Beatrice Mazzucchi
13 – 15 novembre 2019 – Inaugurazione con rinfresco il 13.11 | h 18:30
Orari di apertura: mercoledì 13 dalle 18:30; giovedì 14 e venerdì 15 | h 10:00 – 13:00 | 15:00 -19:00
Oto Lab, Via Mazzucconi 12 | primo piano
INGRESSO LIBERO E GRATUITO
Parcheggi in via Gorizia, viale Adamello e via Mentana
La testimonianza di una realtà carceraria alternativa nelle fotografie di Beatrice Mazzucchi, in mostra dal 13 al 15 novembre 2019 al primo piano dello spazio per eventi Oto Lab, in Via Mazzucconi 12 a Lecco.
“Mani Libere. L’isola del riscatto: la pena come valore rieducativo” è una raccolta di fotografie scattate sull’isola toscana di Pianosa, sede dell’omonima colonia penale. Il progetto trova il suo punto di partenza nell’Art. 27 della Costituzione, che recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” e nell’Art. 21 sulla condizione di semilibertà lavorativa. Tali articoli trovano la massima espressione nel Carcere di Portoazzurro e in particolare nella sua sezione di Pianosa, dove i detenuti vicini al totale sconto della pena hanno la possibilità di rientrare in contatto con la comunità e trovare il proprio riscatto nel lavoro.
Così la Fotografa racconta la sua esperienza e la realtà dell’isola: «Per una settimana ho avuto l’opportunità di vivere sull’Isola di Pianosa a stretto contatto con i detenuti che lì scontano gli ultimi anni di pena, usufruendo dei benefici dell’ART. 21 che, a fronte di un comprovato percorso di pentimento e revisione dei propri errori, consente, attraverso la semilibertà lavorativa il recupero delle persone e il loro reinserimento nella società civile».
Il lavoro quotidiano, svolto in libertà, senza le costrizioni tipiche del carcere, e il contatto con liberi cittadini e Turisti come strumento per il riscatto e il recupero della propria dignità di uomini che sì, hanno sbagliato, ma hanno saputo intraprendere un cammino virtuoso che è sfociato in questo progetto, unico in Europa.
«Molti sono le carceri dove vige l’applicazione dei benefici della semilibertà lavorativa – sottolinea Beatrice Mazzucchi -, ma in tutti il lavoro o è svolto all’interno degli istituti di pena o chi ne usufruisce la sera ha l’obbligo di rientro in cella, con tutte le limitazioni che ciò comporta. A Pianosa i circa venti Detenuti inseriti nel progetto godono di un’ampia libertà: possono muoversi liberamente sull’Isola, anche al di fuori dei compiti lavorativi loro assegnati, e la sera rientrano in una struttura che li accoglie, ma dalla quale sono state elimina sbarre, porte blindate, chiavi e catenacci».
Beatrice Mazzucchi, ventiquattrenne lecchese, è fotografa freelance appassionata di reportage. Dopo gli studi presso l’Istituto italiano di Fotografia ha scattato nei teatri di Milano e al “Pride” del capoluogo. A seguito di un’esperienza come assistente fotografa nell’ambito dell’interior design, ha intrapreso un corso di videomaking e collabora oggi con il polo di Lecco del Politecnico di Milano. Sogna di diventare fotografa di concerti e di approfondire la sua esperienza nel reportage.
“Mani Libere. L’isola del riscatto: la pena come valore rieducativo” sarà in mostra a Oto Lab, in Via Mazzucconi 12 (Rancio di Lecco) dal 13 al 15 di novembre. L’inaugurazione si terrà alle 18:30 di mercoledì 13 novembre e l’esposizione sarà visitabile i giorni successivi dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00. L’ingresso sarà libero e gratuito. Lo spazio per eventi è raggiungibile in autobus o a piedi dai parcheggi in via Gorizia, Viale Adamello e Via Mentana.
BARZIO – Si è svolta il 10 novembre la tradizionale giornata del ringraziamento del mondo agricolo con un intenso programma.
La manifestazione annuale, organizzata dalla Coldiretti in Valsassina ha visto sfilare poi per la bassa Valsassina decine di trattori e carri agricoli, come vuole la tradizione. Una tranquilla festa in allegria del mondo contadino che ha radici lontane e che ha voluto ricordare anche i disagi che hanno colpito la valle mesi fa.
Ecco il programma che si è svolto come previsto.
Ore 9.30 Ritrovo dei trattori presso lo spazio antistante il Centro Zootecnico a Pasturo
Ore 10.00 Sfilata dei trattori da Pasturo a Introbio
Ore 11.15 Santa Messa nello spiazzo antistante il museo La Fornace a Barzio
Ore 12.15 Aperitivo del Bergamino e interventi delle autorità
Presentazione ai giornalisti del Dossier Coldiretti Como-Lecco su “Il Territorio e il clima che cambia”
Claudio Bolla delegato di Lecco dell’Accademia Italiana della Cucina ha riunito lo scorso 12 ottobre Accademici ed ospiti attorno ai tavoli del ristorante da Gigi a Crandola Valsassina per verificare quali possibilità offra il grano saraceno nella composizione di un menu alternativo alle preparazioni più note.
Il Fagopyrum Esculentum – nome botanico del su nominato pseudocereale che normalmente evoca polenta taragna, pizzoccheri, sciatt e chisciöi – ha voluto in questa occasione proporsi come materia prima avente come peculiarità non trascurabile l’incapacità di agglutinare e offrirsi alla sperimentazione di leganti diversi al fine di rendersi utilizzabile nel comporre preparazioni alternative e rivisitate.
Compito arduo quindi per lo chef Carlo Maglia e per il suo vice Alex Pensotti invitati a preparare un intero menu dagli antipasti al dolce. Impresa non comune ma che non ha spaventato Charlie e la sua brigata, premiati e recidivi tra i migliori cento ristoranti d’Italia secondo la classifica degli Chef Award 2017 e 2018.
I palati particolarmente esigenti degli Accademici hanno valutato i profumi, i sapori, le texture dei cibi presentati e serviti con premura da Antonella e Angela Gobbi. L’utilizzo di svariati aggreganti – dalla farina di tapioca, al burro d’alpeggio, alla normale farina di frumento – ha aperto il ventaglio di proposte dai nomi fantasiosi (dallo scoglio saraceno alla vela saracena) ma di sicuro e reale gradimento.
Gli spazi temporanei tra una portata e l’altra sono stati utilizzati da Roberto Bonati, simposiarca della serata, per ripercorrere in modo volutamente conciso il lungo percorso del grano saraceno, dalla origine asiatica, alla espansione in Europa, alla diffusione in Valtellina la cui prima documentazione storica si deve ad un atto compilato dal notaio Faij in Teglio il 14 agosto 1654 conservato presso l’archivio storico di Sondrio. Il relatore ha voluto sottolineare a conclusione dell’esposizione come negli ultimi anni si registri nel territorio tellino un crescente interesse che ha portato a coltivare circa 20 ha, favorendo una produzione di circa 300 q di granella da trasformare poi in 200 q di farina. Con passione alcuni autentici highlander – famiglie che mai hanno cessato la coltivazione, ora supervisionati da esperti dell’Università Bicocca – sono impegnati ormai da diversi anni a preservare dall’ibridazione il Nustran e il Curunin le due varietà tipiche del territorio tellino.