16 Settembre 2022 – 8 Gennaio 2023
Abano Terme PD, Museo Villa Bassi Rathgeb
Per la prima volta si possono ammirare opere dell’artista provenienti da collezioni privare, disegni manifesti e dipinti che raccontano il paese dall’inizio del secolo al dopoguerra negli anni ’60.
Esposta la primissima opera di un giovane Mario Sironi ancora 15enne nel 1900, un piccolo olio raffigurante un paesaggio, fino ad arrivare a una delle ultime opere il Giudizio Universale.
70 opere esposte negli spazi su tre piani di Villa Bassi da poter ammirare fino all’8 Gennaio 2023.
Gabriele Ardemagni
C.S.
Il Museo Villa Bassi Rathgeb riapre le sue porte alla grande arte del secolo scorso.
CoopCulture e il Comune di Abano Terme in collaborazione con la Galleria 56 di Bologna portano nel Museo aponense il frutto del lavoro svolto in tanti anni da Estemio e Alan Serri della Galleria 56 con clienti, collezionisti e amici, ovvero un corpus di opere uniche che compongono un racconto completo dedicato al maestro:
Mario Sironi, un racconto dal grande collezionismo italiano” (dal 16 settembre 2022 all’8 gennaio2023).
Il nostro desiderio è raccontare l’uomo, il suo impegno sociale, la sua sagacia critica, la sua perspicacia nella satira politica
– spiega Chiara Marangoni, coordinatore del Museo Villa Bassi Rathgeb e curatrice dell’esposizione assieme ad Alan Serri –
un grande illustratore e un grande pittore.
In mostra avremo l’occasione imperdibile di ammirare opere anche inedite, mai esposte prima”.
Dal chiaro intento antologico, “Mario Sironi, un racconto dal grande collezionismo italiano”, ripercorre la lunga e per alcuni controversa carriera artistica dell’artista:
dal piccolo olio, dedicato a un paesaggio del 1900, opera di un Sironi giovanissimo appena quindicenne, fino alle ultime opere di una maturità dolorosa, tra cui il Giudizio Universale degli anni ’60 che chiude il percorso espositivo.
Una sorta d’inventario dell’anima, tratteggiato dal susseguirsi delle opere dei grandi collezionisti italiani che hanno amato, di Sironi, l’innovazione poderosa e il silenzioso, conscio volume, che rende l’artista così lontano,
nei risultati, dal guizzo futurista delle origini, così sordo persino ai richiami della propaganda fascista (di cui viene ritenuto spesso l’alfiere).
Anche la sua adesione assoluta al fascismo si rivela infatti, nella resa artistica, un parziale fraintendimento:
a Sironi interessa realizzare un’arte sociale che tutti possano comprendere ed apprezzare come segno di un’Italia che si fa valere, che recupera una sua credibilità
Attraverso i dipinti esposti, espressione della personalità multiforme, ma sempre coerente del maestro, la mostra di Abano ci accompagna nella storia di un impeto sentimentale e sociale che ritiene di trovare una struttura, aderendo all’ideologia.
Ma non solo, Nelle tele, nelle città deserte di una solitudine solida e disperata (che mal s’attagliano al mito dell’Italia di regime), così come nelle composizioni del dopoguerra (significativa la Madonna col bambino del 1956),
ciò che emerge è il lirismo di Sironi, una poesia disperata, come di chi ha attraversato l’inferno e visto crollare ogni ideale, tutta racchiusa nell’opera Due Figure (1955), scelta come immagine guida dell’esposizione (un olio su tela dell’ultimo periodo dell’artista, finalmente libero di esprimere lontananze), ma presente, come dimensione intima e segreta ancor prima che maestosa, nell’intero percorso umano e professionale di Sironi.
È la crepa, è la malinconia che prende il sopravvento sulla retorica.
Lo testimoniano le oltre settanta opere che animano il percorso espositivo che si dipana nelle sale del Museo,
dialogando in un intrecciarsi di epoche e stili diversi, con gli affreschi e i pezzi della collezione permanente di Villa Bassi.
Esposti inoltre due studi preparatori per la decorazione murale Venezia,
l’Italia e gli Studi che Sironi realizza per l’Aula Baratto di Ca’ Foscari tra il 1935 e il 1936.
Ed è proprio l’Università di Cà Foscari in collaborazione con il Museo a proporre visite guidate e video-approfondimenti sull’affresco.
A corollario della mostra un ricco carnet di laboratori didattici
– presentati da CoopCulture insieme all’ Assessore alla Cultura Michela Allocca e curati dallo staff di educatori del Museo Villa Bassi Rathgeb –
rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado che permetteranno ai bambini e ai ragazzi di sperimentare la propria manualità e creatività, seguendo percorsi che intrecciano musica, lettura e pittura.
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