9 km e un dislivello di quasi 1000m in un percorso facile, affrontato in questo caso in una escursione Invernale.
Gabriele Ardemagni
Premana – Sabato 23 Marzo 2024 è Primavera ormai ma in Valsassina la neve caduta nelle ultime settimane resiste al caldo di questi giorni recenti.
Per questa escursione decidiamo di partire dalla zona industriale di Premana direzione Rifugio Casera Vecchia di Varrone che riapre dopo due settimane di stop.
Si trovano parecchi parcheggi nella zona industriale di Premana in Alta Valsassina LC 750slm, da li zaini in spalla partiamo per il Rifugio Casera Vecchia di Varrone 1675slm percorso 9km e 940m di dislivello +
Il ponticello romano a inizio percorso, la meta è oltre le montagne innevate sul fondo – Foto di Gabriele ArdemagniIl ponticello romano a inizio percorso – Foto di Gabriele Ardemagni
Si attraversa subito il ponte romano che ci porta di fronte al cartello delle mete raggiungibili da quel luogo.
Il cartello di tutte le mete raggiungibili nella Valle dei Forni e sull’Alpe Varrone – Foto di Gabriele ArdemagniLa strada agrosilvopastorale segue Il Fiume Varrone – Foto di Gabriele ArdemagniIl Fiume Varrone e bellissime cascine sullo sfondo una delle tante cascate – Foto di Gabriele Ardemagni
Riisaliamo l’omonimo fiume che dà il nome alla valle appunto il Varrone. Passiamo gli alpeggi Alpe Forni 1100slm, Alpe Casarsa 1150slm e Alpe Vegessa 1190slm.
Bivio all’Alpe Forni 1100slm – Foto di Gabriele ArdemagniAlpe Casarsa 1100slm – Foto di Gabriele ArdemagniAlpe Vegessa 1190slm – Foto di Gabriele Ardemagni
Un susseguirsi di cascate una più bella dell’altra decisamente l’elemento dominante di questa escursione è l’acqua!
La valle dell’acqua non può che essere ricca di cascate – Foto di Gabriele Ardemagni
Giunti in fondo alla vallata all’attacco degli ultimi tornanti prima del traversino finale d’improvviso il tempo si guasta, si fa buio e freddo e inizia a tuonare in pochi minuti parte a grandinare con una violenza ed intensità mai viste, mezz’ora di chicchi di ghiaccio addosso ai nostri gusci (giacche impermeabili).
Trovandoci su un sentiero in salita in un bosco non proprio fitto ce la siamo presa tutta, tra lampi e tuoni proprio sopra le nostre teste.
Forti tuoni e lampi annunciano un temporale improvviso che ci piomba sulla testa da Premana, siamo in fondo alla valle si inizia salire per l’ultimo strappo – Foto di Gabriele Ardemagni
Finalmente smette e ricominciamo la salita, in breve arriviamo in quota e la neve diventa bella alta, passiamo l’ultimo ponticello e tra la neve spunta il tetto del Rifugio e la sua bandiera, entriamo per un bel piatto di spezzatino e polenta.
Finito il temporale durato oltre mezz’ora ripartiamo calpestando la grandine che si è mischiata alla neve – Foto di Gabriele ArdemagniUsciti dai tornanti ci troviamo ad un belvedere attrezzato con due tavoli e panche di fronte all’ennesima splendida cascata – Foto di Gabriele ArdemagniQuasi arrivati all’imbocco della vallata alta la neve sul sentiero aumenta – Foto di Gabriele ArdemagniPenultimo segnavia della nostra escursione quasi giunti al Rifugio Casera Vecchia – Foto di Gabriele ArdemagniUltimo segnavia della nostra escursione: a sinistra si arriva in brevissimo al Rifugio Casera Vecchia, salendo a destra invece si raggiunge in un ora circa il Rifugio Santa Rita – Foto di Gabriele ArdemagniNataly davanti al Rifugio Casera Vecchia di Varrone 1675slm – Foto di Gabriele Ardemagni
La sosta è breve usciamo e il cielo si apre svelando il Pizzo Varrone e il Pizzo Trona alle sue spalle.
La Madonnina del Rifugio emerge dalla neve rimasta a inizio Primavera – Foto di Gabriele ArdemagniArrivati al Rifugio il cielo inizia ad aprirsi e a svelare la vetta del Pizzo Varrone – Foto di Gabriele ArdemagniEd è proprio quando il Sole inizia a calare che la giornata diventa davvero bella con cielo terso e pulito, l’aria però si fa gelida ed insistente il Pizzo Varrone domina la vallata – Foto di Gabriele Ardemagni
Sono le 17:00 ripercorriamo le nostre tracce e torniamo alla macchina, non prima che una Luna piena splendida ci illumini gli ultimi due km.
Scendendo appena sopra ai tornantini si vede la piccola slavina che taglia metà del percorso di discesa, facilmente superabile – Foto di Gabriele ArdemagniQuando si dice “Spunta la Luna dal Monte” – Foto di Gabriele ArdemagniSalamandra Pezzata – Foto di Gabriele Ardemagni
INFORMAZIONI UTILI
Percorso totale andata e ritorno 18 km dislivello massimo m940 difficoltà: E (escursionismo).