Il percorso breve ma ripido che porta in cima al Resegone montagna celebre per la sua forma che parte dal comune più piccolo d’Italia, Morterone.
Gabriele Ardemagni
Morterone – E’ una Domenica di fine Agosto, il Sole è ancora caldo e il traffico in Valsassina è come al solito nei weekend notevole, decidiamo alle 16 di partire in auto da Introbio direzione Morterone per salire sul Resegone.
La strada per raggiungere Morterone è unica e parte da Ballabio, sono circa 17km ma il navigatore indica 37 minuti senza traffico, si è una strada decisamente stretta tortuosa con tornanti e curve insidiose ma appagante, ogni metro offre panorami unici da mozzare il fiato per ogni appassionato di natura e geologia, sembra di andare in auto dalla Grignetta al Grignone talmente sono le guglie che circondano il poco asfalto.
Arriviamo in basso all’altezza della pista atterraggio elicotteri 1070m dopo aver superato la Forcella di Olino, si parcheggia e da qui subito parte il percorso che ci porterà in cima alla montagna divisa tra le province di Lecco e Bergamo, un cartello riporta il sentiero 16 Rifugio Azzoni e indica 2 ore, infiliamo scarponcini e zaini in spalla si parte subito in salita su un prato ripido che ci introduce in un bellissimo bosco anch’esso scosceso.
Superato il lungo percorso nel primo bosco arriviamo su uno spiazzo con dei tavolini, prendiamo prima a sinistra fino alla Sorgente Forbesette appena superata si sale sulla destra in un altro bosco che gira intorno alla montagna lungo il sentiero 17, (attenzione NON seguite le indicazioni Rifugio Resegone che è da tutt’altra parte), arriviamo finalmente all’aperto per affrontare l’ultimo tratto di salita quello più impegnativo su sassi aguzzi che porta direttamente in vetta dal versante Est della montagna.
Ormai è fatta la vetta del Resegone e il Rifugio Azzoni appena sotto ad essa sono visibili, affrontiamo questi tornanti in compagnia di alcuni ungulati che ci osservano e raggiungiamo prima il Rifugio e subito sopra la croce di vetta 1875m, appena in cima ci si apre il panorama sulla città di Lecco e poi tutto intorno a noi le Grigne il Due Mani i Piani di Artavaggio e tutte le altre vette valsassinesi.
Ci abbiamo messo 1h35m nonostante l’orario e la quota il caldo si faceva ancora sentire e l’allenamento non è mai abbastanza, ma mi sento di poter consigliare a chiunque questo percorso che è decisamente il più comodo per raggiungere questa meta.
INFORMAZIONI UTILI
Percorso totale andata e ritorno 6,9 km dislivello massimo m815 difficoltà: E (escursionismo)