NAPOLEONE ALL’AMBROSIANA. Percorsi della rappresentazione.

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NAPOLEONE ALL’AMBROSIANA. Percorsi della rappresentazione
NAPOLEONE ALL’AMBROSIANA. Percorsi della rappresentazione
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Alla Pinacoteca Ambrosiana a Milano fino al 23 gennaio 2022

Gabriele Ardemagni

L’esposizione propone, attraverso dipinti, incisioni, disegni, relazioni, scritti satirici, libretti, opere teoriche a stampa e periodici, conservati alla Biblioteca e alla Pinacoteca Ambrosiana, un percorso sulla rappresentazione in età napoleonica a Milano.  Tra le curiosità, i guanti usati da Napoleone durante la battaglia di Waterloo.

Milano – Nell’ambito nelle celebrazioni promosse in tutta Italia dal Comitato per il Bicentenario Napoleonico 1821-2021, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ospita la mostra fino al 23 gennaio 2022

L’esposizione, curata da Francesca Barbieri e Alessandra Mignatti, con Annamaria Cascetta nel ruolo di responsabile scientifico, presenta incisioni, disegni, relazioni, scritti satirici, libretti, periodici e opere teoriche a stampa provenienti dal patrimonio della Biblioteca Ambrosiana nonché beni dalle collezioni di dipinti e cimeli della Pinacoteca.

Il variegato materiale consente un approfondimento sulla rappresentazione che, nella sua più vasta accezione antropologica, costituisce un osservatorio privilegiato sulle trasformazioni culturali che la città di Milano vive in epoca napoleonica.

Come si presenta, o meglio ‘rappresenta’, il nuovo potere? Come è percepito e a sua volta rappresentato?

La rassegna analizza diversi campi d’indagine, come lo sviluppo della festa e delle altre forme celebrative dalla Repubblica Cisalpina sino al Regno d’Italia,

o l’organizzazione dello spazio urbano che rivela, tra strutture effimere e permanenti, un assetto frutto di un profondo ripensamento.

Gli spettacoli teatrali, inoltre, con il loro fermento creativo, si pongono in dialogo con i grandi eventi del tempo e partecipano alla costruzione del nuovo cittadino.

La rappresentazione investe infine anche gli aspetti più quotidiani della vita, dalle nuove allegorie che compaiono in ambito burocratico sino alla moda per il vestiario e l’acconciatura.

Il percorso espositivo segue la successione cronologica degli eventi dalla Repubblica Cisalpina fino al Regno d’Italia e alla caduta di Napoleone, e si snoda tra i diversi campi di studio, che sono proposti parallelamente,

con accostamenti tra modalità di rappresentazione anche molto diverse.

Gli apparati per le feste, gli spettacoli teatrali, i nuovi spazi urbani mostrano richiami di forme e temi ricorrenti che si ripropongono nel tempo, tra cambiamenti e continuità.

Nella burocrazia napoleonica persino le allegorie presenti nella modulistica appaiono strettamente legate alle strategie di rappresentazione del potere. Non mancano tuttavia le voci fuori dal coro:

incisioni e scritti satirici percorrono tutte le fasi dell’epoca napoleonica, mostrando gli aspetti meno graditi del nuovo governo.

Propaganda, burocrazia, retorica, satira, moda e qualsiasi altra modalità di espressione condividono tuttavia una sorta di teatralizzazione che pervade ogni ambito:

la forma dialogica, la declamazione, il gusto per il costume e la scenografia sono il trait d’union che accomuna gli eterogenei materiali esposti.

Nelle prime sale della mostra si compie un itinerario che inizia con l’ingresso delle truppe francesi a Milano e giunge fino al 1814. Particolarmente degno di nota è l’ispirato ritratto di Napoleone dipinto da Andrea Appiani subito dopo l’arrivo dell’allora giovane generale in città.

Sono esposte incisioni firmate da importanti personalità artistiche dell’età neoclassica milanese, quali Alessandro Sanquirico e Gaspare Galliari, oltre a un disegno di Giovanni Perego

Sono idealmente parte del percorso espositivo le opere legate al periodo napoleonico presenti nelle sale successive della Pinacoteca, che sono segnalate al visitatore con il logo della mostra.

Vi sono anche alcuni celebri capolavori di diverse epoche che furonopreda delle spoliazioni napoleoniche in Ambrosiana e poi in parte restituite.

Tra i cimeli più preziosi i guanti indossati dall’imperatore durante la battaglia di Waterloo, epilogo della sua parabola.

Vi è infine un’appendice della mostra in sala Federiciana, dove sono presentati alcuni disegni del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, opera anch’essa coinvolta a suo tempo nelle spoliazioni napoleoniche.

Il percorso espositivo termina con alcuni approfondimenti sui temi anticipati nelle prime sale: dalle allegorie alla modulistica, alla moda, alla satira pungente sulla caduta di Napoleone.

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